Famiglia
Telefono Azzurro contro Pokemon Go: rischio adescamento per i minori
Negli Usa è allarme sicurezza: la gente è in delirio per la nuova applicazione che ha trasformato i popolari mostriciattoli giapponesi in ectoplasmi. Pochi giorni fa, in Missouri, con la scusa di catturare i pokemon 11 adolescenti sono stati adescati e rapinati. Ernesto Caffo (Telefono Azzurro): "Nel mondo virtuale, purtroppo, le differenze di età sono annullate. E questo rischia di essere una grossa fonte di pericoli per i minori, che si ritrovano soli e senza difese, esposti alle mire di malintenzionati"
di Marco Dotti
I pokémon sono creature immaginarie, inventate nel 1996 dall'informatico giapponese Satoshi Tajiri. Questi mostriciattoli – letteralmente il loro nome è nient'altro che la contrazione di "pocket" e "monster", mostri tascabili – che gli umani possono catturare, allenare e far combattere per divertimento all'interno di uno spazio ludico. Nati come videogioco per piccole consolle portatili, i pokémon sono diventati un fenomeno virale e hanno dato vita a un corposo universo di franchising: dalle carte da gioco ai cartoni animati, dal merchandising ai giocattoli ai manga. Oggi è la volta della realtà aumentata e di Pokémon Go.
Come nei vecchi videogiochi, bisogna dare la caccia ai mostriciattoli. Solo che questi sono posizionati da un algorimo nella "realtà" reale e visibili grazie al sensore del proprio smartphone. La polizia di New York ha già lanciato l'allarme: chi gioca si distrae al punto punto tale da incorrere o provocare incidenti, ma c’è anche chi si approfitta della mania per commettere reati.
In Italia l'app Pokemon Go lanciata da Nintendo il 6 luglio scorso dovrebbe essere disponibile da domani, 15 luglio. Sarà gratuita e si prennuncia "virale". Tutti contenti? Non proprio. Telefono Azzurro lancia l'allarme.
La realtà aumentata e la geolocalizzazione, che costituiscono i principi del gioco, rischiano di esporre i piccoli giocatori a non pochi pericoli, primo fra tutti – segnalano da Telefono Azzurro – l’adescamento da parte di adulti malintenzionati, con gli scopi più diversi, dalla rapina all’abuso sessuale. Uno strumento potenziale per pedofili, insomma. Questo perché l’applicazione coniuga le basi del videogioco con il mondo reale: per catturare i pokemon occorre spostarsi fisicamente nello spazio.
«Nel mondo virtuale, purtroppo, le differenze di età sono annullate. E questo rischia di essere una grossa fonte di pericoli per i minori, che si ritrovano soli e senza difese, esposti alle mire di malintenzionati», ci spiega Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile all'Università di Modena. Proprio in questi spazi, osserva Caffo, «si insinuano sempre di più i fenomeni dell’adescamento online e della pedofilia. Da un lato, occorre che bambini e ragazzi sviluppino una maggiore responsabilità nell’uso di questi strumenti. Su questo Telefono Azzurro promuove, da anni, attività di prevenzione, formazione nelle scuole, ascolto e intervento, con l’obiettivo di promuovere un uso sicuro del web. Dall’altro, sono le aziende sviluppatrici di nuove tecnologie a dover giocare un ruolo chiave per garantire che gli strumenti da loro promossi non possano in nessun modo mettere a rischio i minori».
Episodi come quello avvenuto nello Stato del Missouri pochi giorni fa, dove tramite l’applicazione quattro rapinatori armati hanno attirato in una zona isolata 11 adolescenti e li hanno derubati sembrano confermare le preoccupazioni di Caffo.
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