Volontariato

Con Banco Building il riuso solidale è immediato

Dalle piastrelle agli impianti fotovoltaici, dai mobili da ufficio alle cucine industriali… gli oggetti che gli imprenditori vorrebbero donare e che grazie ai volontari del Banco trovano una seconda vita o un utilizzo a favore di opere sociali. Un’economia circolare che crea valore

di Antonietta Nembri

Per loro da dieci anni il riuso e l’economia circolare non sono belle teorie green, ma un’esperienza pratica fatta di incontro tra un bisogno e un’offerta. Loro sono i volontari di Banco Building, una realtà nata nel 2009 per rispondere alla richiesta d’aiuto di un’opera solidale e l’offerta da parte di un imprenditore del materiale necessario. Perché associazioni, cooperative sociali, case missionarie all’estero non hanno bisogno solo di alimenti, farmaci o strumentazioni tecnologiche, a volte il bisogno si traduce in tavoli, sedie, piani cottura industriali, piastrelle, impianti fotovoltaici, sanitari… Insomma, tutta una serie di oggetti che possono rendere le attività a favore dei più poveri e dei bisognosi più agevoli.

Banco Building si occupa di tutto questo con il metodo ben rodato dagli altri Banchi (Alimentare, Farmaceutico e Biteb – Informatico, Tecnologico e Biomedico) di cui del resto condivide la filosofia. Nel corso degli anni, come ricorda il presidente Silvio Pasero sono state facilitate e agevolate le donazioni in natura da parte di imprese e aziende «C’è l’imprenditore che ci contatta perché per esempio vorrebbe donare dei bancali di piastrelle uscite di produzioni, o quello alle prese con il rinnovo degli uffici. Dall’altro lato noi abbiamo una serie di organizzazioni non profit che ci hanno fatto conoscere le loro necessità. Se si crea il matching tra offerta e richiesta noi ci occupiamo di organizzare il ritiro dei prodotti che le stesse opera di carità o enti senza scopo di lucro effettuano direttamente al magazzino. E tutto con la massima trasparenza». La parte matching è fondamentale, perché Banco Building per scelta non ha magazzini di stoccaggio.


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Nella gallery alcuni dei materiali donati e i volontari delle onlus all'opera

Una delle ultime operazioni di Banco Building ha permesso con un’unica donazione di aiutare 17 opere sociale, spostando materiali che hanno riempito 24 camion e 14 furgoni caricati con la collaborazione di oltre cento volontari. «Ci ha contatto Tim, un colosso dell’Ict che nel 2018 ha dismesso e ristrutturato molte sedi a Milano a partire dal suo centro direzionale. L’intera operazione avrebbe comportato la necessità di svuotare gli immobili e distruggere gli arredi e gli impianti sia degli uffici sia delle mense aziendali» osserva Pasero che sottolinea come l’intera iniziativa benefica sia nata da un incontro casuale tra due persone che ha fatto sì che molti di questi arredi ora stiano vivendo una nuova vita in cooperative sociali e associazioni Lombarde e non solo, i materiali recuperati sono andati anche a realtà venete, emiliane e toscane. «I primi sopralluoghi li abbiamo fatti a settembre scorso, l’operazione è andata avanti fino a febbraio di quest’anno» continua.

Due volontari di Banco Building hanno coordinato tutte le attività che hanno richiesto 45 giornate lavorative necessarie anche per la redazione della documentazione necessaria, per non parlare di tecnici e autisti, una ventina di collaboratori di tutte le nazionalità inviati dalle varie opere e degli impiegati dei vari uffici interessati alla ristrutturazione.

E così la cucina industriale per 300 pasti/giorno completa di celle frigo, forni, banco distribuzione, fornelli e cappe aspiranti, linea lavapiatti, come una cucina domestica completa, e un bar attrezzato, 10 uffici direzionali, 200 scrivanie, 150 armadi, 350 sedie e tante altre attrezzature minori non sono stati indirizzati alle riciclerie, ma sono già ora riutilizzati in attività didattiche, di formazione o di aiuto.

Un’operazione solidale «la più grossa che abbiamo affrontato fino a oggi», ammettono a Banco Building che si è svolta senza alcun costo per l’azienda donante che ha avuto anche un immediato utile. Tim, infatti, non ha dovuto sopportare costi di svuotamento, smobilitazione, trasporto e discarica. «Oltre a ri-dare valore alle cose materiali ha avuto una conseguenza di rapporti, tra le persone coinvolte, sia del personale donante – impiegati-incaricati-dirigenti Tim coinvolti a vario titolo- sia delle Opere riceventi che sono intervenute con volontari di tutte le etnie, razze, religioni» conclude il presidente «Donare crea Valore».

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