Famiglia

Badanti. Nessun tetto. E la Cdl ritrova l’intesa

Nessun tetto per la regolarizzazione delle colf: premiata l'opposizione dell'Udc alla Lega, ma certificazione accurata e nessuna apertura sui ricongiungimenti familiari. E' pace nella Cdl

di Ettore Colombo

La Casa della Libertà ritrova l’intesa sulla regolarizzazione delle cosidette ‘badanti’, uomini e donne extracomunitari che svolgono i lavori di cura presso le famiglie italiane. Scompare il tetto numerico (come chiedeva in particolare l’Udc), ma sarà indispensabile una certificazione più accurata per dimostrare la necessità di ricorrere all’assistenza domiciliare (come invocava il Carroccio).  L’accordo è stato raggiunto al termine di un vertice a palazzo Chigi al quale hanno preso parte il vicepremier Gianfranco Fini, il ministro per le Riforme Umberto Bossi, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, il sottosegretario all’Interno con delega all’immigrazione Alfredo Mantovano, la relatrice del provvedimento ora all’esame della Camera, Isabella Bertolini (Fi)e Giampaolo Landi di An. Il cammino parlamentare del disegno di legge Bossi-Fini sull’immigrazione contenente anche le norme sulla nuova regolarizzazione può dunque procedere. E questo significa che saranno ritirati gli emendamenti presentata dalla Lega e da Forza Italia in commissione Affari costituzionali di Montecitorio che fissavano il limite di una badante a famiglia e avevano provocato l’irritazione e le proteste dei cattolici del Polo (oltre che delle associazioni di volontariato e della Chiesa).       Si torna così all’intesa che aveva consentito di sbloccare l’iter della legge Bossi-Fini al Senato. Inoltre, Landi ha annunciato che ritirerà l’emendamento presentato sul costo della regolarizzazione. Anche in questo caso si torna alla norma approvata da Palazzo Madama che prevede per il datore di lavoro che vuole regolarizzazione il lavoratore extracomunitario in nero un costo pari ad un trimestre di contributi come una tantum a copertura del pregresso non pagato. Nessun ampliamento, invece, sul fronte dei ricongiungimenti familiari. Restano i limiti già fissati dalla maggioranza al Senato. Novità in arrivo, al contrario, per quel che riguarda i minori: è in preparazione, infatti, un emendamento del governo che consente la regolarizzazione di quegli extracomunitari giunti in Italia all’età di 14 anni e che al 18esimo anno di età possono dimostrare, anche attraverso la frequentazione di corsi di formazione, di potersi inserire nel mondo del lavoro.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA