Cultura

Street Art, perché non dovrebbe piacere anche agli anziani?

A Paganica, frazione dell'Aquila si è appena concluso il Re_Acto Fest, organizzato dall'associazione omonima in collaborazione con il sindacato Pensionati Italiani SPI-CGIL. Oltre 300 pensionati sono arrivati nel comune per ammirare le opere. Quella del 2016 è stata “L’Effimera Edition”: «Effimera è la natura della Street Art, effimere le pareti su cui si realizzano i murales che appartengono ad edifici inagibili destinati alla ricostruzione», dicono dall'associazione

di Anna Spena

Siamo a Paganica, frazione dell’Aquila più colpita dal terremoto di sette anni fa. Lo scorso primo luglio qui sono arrivati oltre 300 anziani per ammirare le opere di sei street artist di fama internazionale… Ma perché un gruppo così corposo di anziani arriva nella frazione del comune aquilano e soprattutto perché gli street artist disegnano su muri che a breve saranno rasi al suolo?

La città dell’Aquila dopo il sisma ha visto trasformata la sua struttura urbana: da nucleo compatto dove il centro storico era il cuore della città a territorio in cui i nuovi insediamenti emergenziali hanno generato uno spazio senza più confini definiti. È per questo motivo che l’associazione Re_Acto dal 2014 organizza un festival di Street Art, il Re_Acto Fest, e cultura urbana, guidato e curato dall’artista e architetto aquilano Luca Ximenes, con l’intento da un lato di accendere un riflettore sullo stato della ricostruzione del Comune, dall’altro di lavorare sugli interventi di valorizzazione nelle “new towns”, quartieri-dormitorio privi di elementi identitari.


Quella del 2016 “L’Effimera Edition” si è appena conclusa. Partito lo scorso dieci giugno, il festival, quest’anno, è nato dalla collaborazione dell’associazione Re_Act e il sindacato Pensionati Italiani SPI-CGIL, nell’ambito delle attività legate alla festa annuale del mensile LiberEtà che si è tenuta all’Aquila proprio durante i giorni del festival, dal 29 giugno al primo luglio.

Così nella frazione di Paganica sono arrivati oltre 300 anziani che hanno ammirato e fotografato le sei opere realizzate sui muri più danneggiati del comune da 6 street artist di fama internazionale: Diamond, Solo, DesX, Ironmould, Stencil Noir e Darek Blatta.

Il nome dell’edizione 2016 non è stato un caso: «Effimera è natura della Street Art, le cui opere non sono create con l’intento di durare nel tempo; effimere le pareti su cui si realizzano i murales che appartengono ad edifici inagibili destinati alla ricostruzione, creando un nuovo rapporto dialettico e di forte significato tra scomparsa dell’opera d’arte e ripresa della vita nell’edificio. Effimero risulta lo stesso ambiente in cui gli abitanti del cratere si sono abituati a vivere, continuamente mutevole nei panorami e nei punti di rifermento, legato a doppio filo ai lavori e alle temporaneità del processo di ricostruzione», si legge nella dichiarazione d’intenti dell’associazione.

Immagini: pagina Facebook progetto Re_Acto Fest

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