Famiglia

Parla con lei…Smorto, normale e normalizzante

Recensione del film "Parla con lei" di Pedro Almodovar

di Aurelio Picca

Benigno (super), giovinastro grassoccio, ?omo?, Parla con lei, (Alicia), la ballerina conosciuta e poi caduta in coma: cioè tra le sue braccia di uomo passivo, ma sensibilissimo. Pedro Almodovar parte dall?idea scatenante e misteriosa del coma. In Parla con lei scatta un corto circuito tra due sonni vegetativi: quello dell?apprendista ballerina e l?altro della celeberrima torera Lidya. Intelligente, sottile, (quanta solitudine!), insomma un libro di aggettivi per l?estro di Almodovar che si va a inventare il coma per svisarci su con una rete di ?complicità? e relazioni ironico-tragico-melenso-comiche, e sentimentali e umane, senza offrirci troppi motivi per ridere. Eppure la lampadina, della comedia española di Pedro Almodovar, non si riaccende più. Tutto torna: Benigno con Alicia, Lidya che scappa dall?altro torero e ha paura del serpente al quale provvede lo scrittore di guide turistiche che poi si innamora di Alicia che nel frattempo si è… mentre la torera è… E Benigno che ha messo incinta niente che popodimeno… Eppure la comedia, che ha il sapore della Spagna ma che si esporta in tutto il mondo, la quale illude di inventare intrighi da commedianti sapendo che gli intrighi nascono dal caso prima ancora di essere truccati da Almodovar, eppure, dicevo, Parla con lei sa di smorto, normale e normalizzante. Ecco: gli spettatori restano con il sangue tiepido e il gusto verniciato di commedia, perché la comedia española è rimasta intatta nel piatto.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA