Non profit

Solo la libertà cambia il mondo

Un lettore ci scrive esprimendo il suo disappunto su alcuni sponsor di Vita

di Riccardo Bonacina

Sono tra i primi firmatari pro 185 sul vostro sito, lillipuziana di Pisa e referente qui della campagna banche armate; su Internet vi seguo attentamente, qualche volta sul magazine. Bella l?iniziativa con Yunus, ma non sono stata contenta nel vedere il convegno sul microcredito ospitato al Centro congressi Cariplo nè di vedere Banca Etica e Cariplo appaiate nei lavori, tra l?altro con il supporto del Sole 24 ore. Vero è che bisogna allargare il più possibile il consenso attorno a certe forme nuove e positive di finanza, ma altrettanto vero è che la finanza etica rischia di divenire una moda, un?operazione di immagine e il vero senso di ciò può restare fagocitato nella normale logica di profitto ed essere sbandierato per attirare un certo tipo di clientela. Bisogna essere molto attenti a questo. La coerenza deve essere richiesta e se un gruppo bancario è ai primi posti tra le banche armate non può contemporaneamente occuparsi di finanza etica, a meno che non dichiari di uscire da subito dal giro e lo faccia davvero. Anche quando vedo l’indice Dow Jones Sustainability Group e dentro c?è, che so, Dow chemical o Unilever. La gente comune (non addetta ai lavori) queste cose non le sa e poi rimane confusa se le giungono all?orecchio informazioni contraddittorie e butta tutto via…. Ciò di cui ci stiamo occupando, credo, è terribilmente serio e dentro c?è il futuro e la sopravvivenza dell?umanità. Gli interessi devono davvero cedere di fronte ai valori e alle alternative che si sviluppano dobbiamo chiedere grande univocità, ideali alti e nessuna commistione con il ?vecchio?. Dio e mammona non possono andare insieme. Non è fondamentalismo è coerenza indispensabile. Con simpatia e trepidazione. Clara Reina, e mail Carissima Clara, grazie per la passione con cui ci segui, permettimi però una piccola considerazione. Nel tuo messaggio (che ho un po? tagliato per ragioni di spazio) citi spesso Gesù come esempio di coerenza. Intendiamoci, se per coerenza intendi l?integralità della sua missione e testimonianza sono d?accordo, ma non scordare la libertà di Gesù che s?accompagnava e non disdegnava l?amicizia di prostitute, pubblicani, odiati esattori delle tasse, usurai. Non li disdegnava perché aveva a cuore il loro cambiamento prima d?ogni giudizio morale, o peggio moralistico. Ecco, se vogliamo cambiare, un pochino, il mondo e non starcene sulla soglia a giudicare dovremmo essere felici che il presidente della Fondazione Cariplo dialoghi con Yunus o che il direttore di Cassa padana faccia una joint venture con le Casse rurali dell?Ecuador.


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