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Europa: il fascino discreto della xenofobia

Stando ai dati di Eurostat, la Gran Bretagna non è tra i primi sei Paesi europei per numero di richiedenti asilo. Se il voto pro Brexit è stato anche un voto contro l'immigrazione, di quali immigrati stiamo parlando? Forse dei 2milioni di cittadini europei che lavorano nel Regno Unito.

di Marco Ehlardo

Delle varie analisi sul voto che ha sancito la Brexit, una delle più gettonate è che sia stato uno voto contro l’immigrazione. Non credo che questa possa essere l’unica lente con la quale analizzare il voto britannico, ma è innegabile che la chiusura delle frontiere ed il blocco delle migrazioni stanno facendo la fortuna di vari partiti della destra xenofoba europea, dal Fronte Nazionale francese alla Lega italiana, dall’Austria all’Ungheria, all’Olanda, e così via.

Ma come mai un continente con vaste aree in deciso calo demografico, con una popolazione sempre più anziana e con carenza di lavoratori in molti settori considera l’immigrazione un pericolo invece che una risorsa? Pura ignoranza o altro?

Secondo l’Eurostat, nel 2015 i principali Paesi UE per domande di asilo sono stati i seguenti:

  1. Germania (441.800, il 35% del totale Ue)
  2. Ungheria (174.400, il 14%)
  3. Svezia (156.100, il 12%)
  4. Austria (85.500, il 7%)
  5. Italia (83.200, il 7%)
  6. Francia (70.600, il 6%).

La Gran Bretagna non è tra i primi 6. In compenso vi lavorano oltre due milioni di cittadini dell’UE. Se è stato, allora, un voto contro l’immigrazione, con chi ce l’avranno mai i britannici? Sorpresa, la xenofobia non riguarda solo “bianchi” contro “neri”, è avversione contro lo straniero, e lì gli stranieri siamo noi. È soddisfatto chi da destra, anche in Italia, esulta per il risultato del referendum perché lo legge in chiave anti immigrazione? Sa che lì risiedono oltre mezzo milione di italiani? É pronto a dare lavoro in Italia alle centinaia di migliaia di italiani che lì lavorano? Non credo proprio.

Non si può dire, e non capisco perché, ma la xenofobia è sempre più radicata in Europa, ed anche in Italia. Affascina perché dà risposte semplici a problemi complessi. Non c’è lavoro? Colpa dei migranti. Le nostre città sono insicure? Colpa dei migranti. Ti si è rotta la macchina mentre viaggiavi in autostrada? Colpa dei migranti. Of course. Solo che stavolta noi italiani la xenofobia la subiamo. E non è la prima volta che succede. Ma dato che abbiamo notoriamente la memoria corta, forse è un bene che qualcuno ce lo ricordi.

Dunque provo ad immaginare che questo voto possa avere una sua utilità, almeno nel nostro Paese. E cioè che la prossima volta che qualcuno sente dire, in TV o per strada, che i migranti sono un pericolo e vanno fermati a tutti i costi, la consideri come una minaccia. Innanzitutto a se stesso.

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