Mondo
Il ricordo di Paolo Dieci costruttore infaticabile di percorsi di cooperazione e di reti
Tra gli 8 passeggeri italiani a bordo del Boeing 737 della Ethiopian Airlines precipitato questa mattina mentre era appena decollato da Addis Abeba per Nairobi anche Paolo Dieci presidente del Cisp e di Link 2007. Uno dei protagonisti più lucidi e infaticabili della cooperazione allo sviluppo italiana. Il nostro ricordo
C'erano anche 8 passeggeri italiani a bordo del Boeing 737 della Ethiopian Airlines precipitato questa mattina mentre era appena decollato da Addis Abeba per Nairobi.
Una linea quella dall’Italia (Milano e Roma) sino a Addis Abeba e poi verso Nairobi sempre popolata da operatori umanitari e volontari, quella strana tribù che pensa che non si può solo stare solo a guardare e discutere sui social ma che invece sceglie per la propria vita il darsi da fare per chi sta peggio. Quella strana tribù che non ha ancora dimenticato il terzo attributo della Rivoluzione francese e che sa che senza Fraternità la libertà e l’uguaglianza sono parole sospese per aria e possono persino essere piegate a diverse volontà di potenza.
Erano uomini e donne di questa pasta e di queste convinzioni Carlo Spini, medico di 75 anni e presidente di Africa Tremila una ong di Bergamo, la moglie Gabriella Vigiani, Matteo Ravasio, commercialista e tesoriere della ong, Pilar Buzzetti, romana di 30 anni che lavorava per il World Food program dell’Onu, Virginia Chimenti e Paolo Dieci direttore del Cisp, "Il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli", Ong di ispirazione cattolica nata nel 1983 a Roma.
Paolo Dieci che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare la sua passione e competenza, aveva 56 anni, era sposato ed era padre di tre figli di cui una nata proprio in Etiopia. Perché Paolo in Africa ci aveva vissuto per oltre 5 anni. Infaticabile organizzatore, competentissimo studioso Paolo Dieci è membro del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo e insegna Project Cycle Management e Valutazione nei Master in Cooperazione Internazionale a Pavia, Nairobi e Betlemme. Il suo ultimo post su Facebook era corredato proprio da una foto con un gruppo di giovani studenti del Master accompagnata da questo suo pensiero: «Grazie agli studenti del Master in Cooperazione Internazionale di Pavia per le due intense giornate di studio sul Project Cycle Management. Auguri a tutte e tutti voi per la vostra vita professionale a sostegno dei gruppi meno protetti e vulnerabili».
Come sottolinea il comunicato di Link 2007: “Il suo esempio e la strada che ha indicato nella sua azione e nel suo modo di porsi quotidiani può aiutarci a superarlo. Dialogo con tutti, studio e conoscenza dei contesti e dei problemi, approfondimento e ricerca di soluzioni condivise, presenza e impegno nei progetti di sviluppo, a formare, sostenere, guidare, comunicare valori e visioni, capacità di costruire partenariati con comunità e istituzioni, amore per i più deboli ed esclusi. Considerava la formazione indispensabile per affrontare i temi dello sviluppo”.
Impegnarsi per chi è meno protetto e più vulnerabile a questo aveva dedicato la sua vita e i suoi studi, suoi diversi saggi e interventi sul ruolo degli aiuti internazionali in contesti di crisi. Paolo Dieci si stava recando in Somalia per una delle sue missioni di assistenza tecnica e valutazione. Stava andando a Nairobi per recarsi in Somalia. “Ci vado sempre volentieri, affermava pochi giorni fa, perché è un paese che amiamo, anche se difficile e rischioso, ma ci sono interventi a beneficio delle comunità che il Cisp può e ha il dovere di fare e i nostri operatori, somali e internazionali, vanno sostenuti e guidati” aveva detto a Nino Sergi, fondatore della Ong Intersos e suo grande amico che oggi ricorda che proprio qualche sera fa, al telefono, gli raccomandava di non esagerare con la sua generosità che non si prendeva mai pause e Paolo ribatteva “Nino, dobbiamo insistere perché se non andiamo noi in questi Paesi finisce che non va più nessuno, dobbiamo andarci e spiegare a tutti il perché”.
Anche Paolo Crestani presidente del Ciai e vicepresidente di Link 2007 ricorda la sua generosità: "Non c’erano né sabati né domeniche, Paolo era sempre al lavoro non solo per sé ma anche per gli altri, per tutti i soggetti della cooperazione internazionale, si può dire che Link 2007 è davvero una sua creatura. Paolo era, ma lasciami dire è, una persona generosissima e gentile. Aveva una parola di attenzione per tutti anche quando le opinioni erano diverse”.
Di Link 2007 Paolo Dieci era il presidente e promotore, e tutti sappiamo come l’opera del mettere insieme sia spesso la più faticosa e la più necessaria. Link 2007 ha raggruppato 14 Ong socie (CESVI, CISP, COOPI, COSV, GVC, ICU, INTERSOS, LVIA, MEDICI CON L’AFRICA CUAMM, CCM, ELIS, WORLD FRIENDS, CIAI e AMREF) con uno scopo “Essere strumento per partecipare al dibattito sulla cooperazione internazionale, valorizzare la “cooperazione realizzata” e salvaguardare e rafforzare il patrimonio di valori, saperi, professionalità e competenze espresso quotidianamente dalle ONG”.
Sarà difficile pensare LINK 2007-Cooperazione in rete senza Paolo Dieci. È scritto in un comunicato di LinK che chiosa: “Siamo rimasti increduli per qualche ora, fino ad arrenderci all’evidenza nel pianto per una persona che era innanzitutto un amico sincero e rappresentava per tutti noi un punto di riferimento e una guida importante” dice con parole commosse Paola Crestani, vicepresidente di Link 2007. “Ha vissuto sempre in piena coerenza con i valori di giustizia, fratellanza, inclusione, solidarietà, amore per i più deboli che hanno fatto nascere il Cisp, comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli, 36 anni fa: sia nel suo lavoro di cooperante, di direttore e di presidente di questa organizzazione, sia nell’assunzione della responsabilità di presidente della nostra rete Link 2007”
Una missione oggi quanto mai necessaria. Ciao Paolo e grazie
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