Politica

Per Napoli ancora de Magistris

Rieletto per la seconda volta di seguito sindaco di Napoli, Luigi de Magistris ha ottenuto più del 66,85% di preferenze. «La sua è stata una vittoria annunciata», dice a Vita.it Giuseppe Manzo, direttore del sito nelPaese. «Tra l'altro non aveva avversari. Gianni Lettieri al ballottaggio si è fermato al 33%. A Napoli il Pd non esiste e il Movimento 5 Stelle ha puntato su un candidato semisconosciuto»

di Anna Spena

“Neanche questa volta, Lettieri neanche questa volta, neanche questa volta, Lettieri neanche questa volta” così ieri sera a Napoli sono partiti i festeggiamenti per la riconferma a sindaco di Luigi de Magistris, Gigino per i napoletani, che amministrerà la città fino al 2021. E che si è aggiudicato la vittoria a sindaco con oltre il 66,85% di preferenze.

L’avversario al ballottaggio, Gianni Lettieri, che pure nelle scorse amministrative ha perso contro de Magistris, si è fermato, invece, al 33,15% di preferenze. Da qui il simpatico “sfotto” intonato dai napoletani al quale, sorridendo si è aggiunto anche il sindaco rieletto.

«Una gioia immensa», dichiara de Magistris. «E questo non è un voto di protesta. Ha vinto il voto per la rivoluzione. Siamo l’unica vera ed effettiva novità politica di queste elezioni. Abbiamo messo in campo qualcosa che va molto oltre l’amministrazione di una città. Da Napoli parte grande spinta a continuare a pensare di governare grande metropoli con le mani pulite e con la capacità di resistere a ogni forma di attacco anche istituzionale».

Napoli, dove però l’affluenza al ballottaggio non ha raggiunto neanche il 40% – si è fermata al 37,9% (20 punti in meno rispetto a due settimane fa – è uscita fuori dalle logiche di partito ed è in totale controtendenza rispetto alla doppia vittoria dei 5 Stelle, Roma e Torino, e del neo eletto sindaco Beppe Sala del Pd. Giuseppe Manzo, direttore del sito nelPaese, spiega a Vita.it perché Napoli è la città “anomala” e quali sono stati i motivi che hanno portato alla vittoria (senza nessuna sorpresa) di Luigi de Magistris.


Luigi de Magistris rieletto sindaco di Napoli. Qual è stata la sua forza?
Cinque anni fa, quando è stato eletto per la prima volta, ha “ammazzato” l’alternanza del centro sinistra con quel suo carattere “bassoliniano”. Dopo cinque anni di amministrazione si ripresenta, senza partito, e viene riconfermato con ampio consenso. In cinque anni ha fatto diversi errori, (che lui stesso ha ammesso), dovuti all’inesperienza. Tante persone erano deluse, ma, quelle stesse persone sono andate a votarlo lo stesso perché l’alternativa a lui ha terrorizzato i napoletani. In modo particolare i più giovani, la fascia tra i 18 e i 40 anni.

Ha avuto successo in modo particolare nelle periferie…
Sono stati in modo particolare i quartieri di periferia a dargli credito. A Napoli est ha raggiunto il 35% di preferenze. A Secondigliano invece, pur non avendo vinto al primo turno, ha poi vinto al secondo. Diciamo pure che de Magistris sa alimentare l’entusiasmo di dei napoletani. E pure chi era deluso da come ha amministrato la città negli ultimi cinque anni, ha deciso di non votargli contro e ha preferito astenersi.

Il Movimento 5 Stelle vince a Roma e Torino. A Napoli non è arrivato al ballottaggio e, anzi, al primo turno non ha raggiunto neanche il 10% delle preferenze…
Altra anomalia. Alle regionali dello scorso anno il Movimento 5 Stelle si è classificato come primo partito raggiungendo il 25% delle preferenze. A Napoli i 5 Stelle hanno investito su un candidato sbagliato: Matteo Brambilla. Semisconosciuto in città che tifa Juve… come a dire “se non stai sbagliando vuoi perdere”. Non dimentichiamo poi che de Magistris è il primo grande leader espresso dai 5 Stelle e che nel 2009 viene candidato alle europee con loro. Conosce bene il linguaggio e la retorica e sa come parlare a quella fetta di elettorato. Lui ha saputo prendere parte dell’elettorato del Pd, parte di quello dei 5 Stelle e poi ha saputo tenere insieme anche esponenti dell’ex Forza Italia e dell’ex Udc.

La sua quindi è stata una forza “trasversale”?
Non ha puntato sulla costruzione di un partito che imitasse la “buona sinistra”; ma ha puntato su un movimento che potesse includere tutti. Questo è necessario per amministrare una città come Napoli.

La principale “anomalia” napoletana?
Rispetto alle altre città qui ha vinto un personaggio che si è costruito e poi ha mantenuto una rete civica che gli ha permesso di vincere. La città ha deciso che è un bene che ci sarà de Magistris per i prossimi cinque anni. Ha reso la città più attrattiva: non a caso a Napoli oggi c’è un boom di turisti.

E il Pd?
Il Pd a Napoli non esiste più… L’esperienza del “bassolinismo” si è conclusa.

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