Non profit
Sensuability, per un San Valentino senza censure
Una mostra concorso lanciata dall'Associazione Nessunotocchimario che indaga la sessualità nel mondo della disabilità. «Il nostro obbiettivo è creare una nuova cultura della disabilità», ha detto la presidente Armanda Salvucci
di Paolo Biondi
Un San Valentino senza censure, neppure quelle che scattano quando alla sessualità si avvicina la disabilità. È la sfida che ha lanciato l’Associazione Nessunotocchimario presentando alla Casa del Cinema di Roma la mostra-concorso “Sensuability, ti ha detto niente la mamma?”.
«Il nostro obbiettivo è creare una nuova cultura della disabilità», ha detto Armanda Salvucci, presidente dell’associazione, presentando l’iniziativa: «La nostra scelta è caduta sul 14 febbraio, San Valentino, non a caso, ma per dare un senso ad una festa ormai svuotata di significato e festeggiare un amore sensuale che, qualunque cosa si dica, è vitale e divertente. Quando ho pensato al titolo per la mostra mi sono immaginata l’espressione sorpresa e stupefatta dei visitatori davanti alle vignette senza che la mamma abbia spiegato loro come stanno le cose: anche le persone disabili sono persone sensuali e sessuate. Lo faremo noi con leggerezza e ironia. Ma non racconteremo loro delle api e dei fiori».
Alla mostra hanno aderito noti artisti quali Milo Manara, Fabio Magnasciutti, Mauro Biani, Frida Castelli, Stefania Infante, Cecilia Roda, Frad, Luca Modesti, Pietro Vanessi, Marco Gava Gavagnin e altri. A questi lavori si sono aggiunte le opere del concorso, partito ad ottobre e concluso a gennaio, una cinquantina in totale.
Durante la manifestazione sono stati proclamati i vincitori: primo si è classifico Marcello Del Prato («ho aderito con entusiasmo perché l’amore è il fascino della dimensione interiore»), secondo Daniele D’Italia, terze ex-aequo Isabella Passannante e Flavia Cuddemi («una iniziativa interessante, per niente banale, che riguarda tutti»). Della giuria, presieduta dal maestro del fumetto erotico Milo Manara, hanno fatto parte Fabio Magnasciutti, Frida Castelli e Stefania Infante. Quello del rapporto fra sessualità e disabilità, ha detto Magnasciutti, «è un argomento a me caro e trovo assolutamente indispensabile che se ne parli».
Secondo una delle rare indagini sul tema, condotta a Reggio Emilia su un campione di 740 persone delle quali 233 con disabilità, il 22% dei disabili intervistati ha avuto almeno una relazione nella sua vita, il 42% diverse relazioni mentre il 36%, quindi più di una persona su tre, non ha avuto nessuna esperienza.
La mostra è, insieme al concorso, la seconda tappa del progetto Sensuability, ideato e voluto da Armanda Salvucci, presidente dell’Associazione di promozione sociale Nessunotocchimario. La prima tappa, ha detto la presidente, è stata la realizzazione di un corto sul tema, «la terza sarà fare il film: ce la stiamo mettendo tutta».
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