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Elezioni Francia: Chirac e Le Pen al II turno, Jospin fuori

La destra xenofoba e razzista, guidata da Jean Marie Le Pen, ottiene un risultato storico. Sconforto al quartier generale di Jospin, che annuncia: "Mi ritiro dalla politica"

di Ettore Colombo

Clamorosa sorpresa al primo turno delle elezioni presidenziali in Francia. Andranno al ballottaggio per giocarsi l’Eliseo Jacques Chirac e Jean-Marie Le Pen. Fuori dal secondo turno Lionel Jospin, che annuncia il ritiro dalla vita politica, anche se rimarrà in carica fino alle elezioni legislative. In testa, secondo gli exit poll degli istituti di sondaggio Ipsos, Sofres e Csa, il Presidente in carica, il neogollista Chirac, con il 20% dei voti. Appena dietro, con il 17%, il leader dell’estrema destra Le Pen, che butta fuori dalla corsa per la presidenza il primo ministro socialista Jospin. Secondo un sondaggio Sofres/TF1/RTL/Le Monde, reso pubblico alle 21.30, Chirac vincerà il secondo turno con il 78% dei voti, contro il 22% a Jean Marie Le Pen. Proprio il presidente Chirac si rivolge alla nazione, “alle farncesi e ai francesi”, perché “il futuro delle Repubblica è nelle vostre mani”. Chirac si appella alla Francia “calorosa, umana, rispettosa dei diritti dell’uomo”, per ribadire i valori su cui si fonda la convivenza civile e fare quadrato intorno ai principi repubblicani. “Perché – conclude – la democrazie è il bene più prezioso”. Sotto choc il quartier generale di Jospin, che non si aspettava un risultato del genere. “Un risultato catastrofico per il futuro del paese” è il commento a caldo di uno dei portavoce del primo ministro. Tutt’altra atmosfera nella sede dell’estrema destra del Fronte Nazionale. ”È una grande sconfitta dei due leader dell’establishment”, il giudizio del trionfatore Jean-Marie Le Pen, che non ha esitato a chiedere ai due sconfitti di farsi da parte. “Per decenza dovrebbero sparire dalla competizione, visto che rappresentano una netta minoranza della popolazione francese. I francesi volevano un cambiamento e – conclude – lo hanno espresso con il voto”. Fra le ragioni dell’affermazione dell’estrema destra la bassa affluenza al voto. Quasi il 29% dei francesi, secondo i sondaggi all’uscita dai seggi, non è andato a votare, la percentuale più alta da quando si elegge il presidente a suffragio universale. Secondo il ministero degli interni, su 13.920.292 voti scrutinati verso le 20:30, l’astensione è del 24,8%. Mai però un esponente dell’estrema destra, come Le Pen, era arrivato al ballottaggio. Sommando anche le preferenze ottenute da Bruno Megret (2,5%) l’estrema destra intollerante e xenofoba ottiene un risultato storico, sfondando la soglia del 20%. Sono quaranta milioni gli elettori chiamati a scegliere il nuovo presidente della Repubblica francese e in vista del secondo turno, previsto il 5 maggio, i candidati sconfitti dovranno decidere se dare indicazioni di voto al proprio elettorato. La candidata “trotzkista” Arlette Laguiller, che ha incolpato Jospin della debacle della sinistra, ha già annunciato che non chiederà ai propri elettori di votare Chirac. I candidati della “gauche plurielle”, invece, si sono appellati ai valori della Repubblica e hanno dichiarato che voteranno per il presidente uscente per sconfiggere l’estrema destra “fascista”.


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