Mondo
Papa all’Angelus: restituire Betlemme a Dio
"Ricatti insopportabili da 20 giorni alla Natività", l'appello fermissimo di Giovanni Paolo II
di Paolo Manzo
Giovanni Paolo II, all’Angelus, rivolge un nuovo, fermissimo appello affinché cessi “la spirale dell’odio e della violenza” in Terra Santa. E si restituisca Betlemme “alla preghiera, a Dio, all’uomo”.
“Le immagini di distruzione”, dice il Papa, “hanno più forza di qualsiasi appello e spingono a non lasciare nulla di intentato, ad ogni livello, affinché quella terra benedetta da Dio esca al più presto dalla spirale di odio e di violenza”.
Wojtyla parla poi dell’assedio alla Basilica della Natività a Betlemme. “Ogni giorno mi reco con lo spirito in quel luogo, dove ho vissuto momenti indimenticabili del mio pellegrinaggio giubilare. Un luogo che da venti giorni è teatro di scontri, ricatti, insopportabili scambi di accuse”.
“Tutti i luoghi santi”, conclude il Papa, “siano prontamente restituiti alla preghiera, a Dio e all’uomo. Israeliani e palestinesi possano imparare a vivere insieme e la Terra Santa torni finalmente ad essere terra sacra e terra di pace”.
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