Welfare

Cosa accomuna Bill Gates e 100mila pulcini?

La lotta alla povertà passa anche da azioni fuori dalle righe come quella del fondatore di Microsoft e della moglie: donare un pulcino a una famiglia sotto la soglia dell'indigenza per permetterle di creare un microbusiness capace di garantire autonomia economica e quindi un futuro. E' il progetto Give a flock, che spieghiamo qui passo per passo

di Daniele Biella

“Aiutatemi a regalare 100mila pulcini”. Non è un segno di demenza senile precoce quella del fondatore di Microsoft, Bill Gates: piuttosto, una nuova interessante iniziativa di empowerment e imprenditoria sociale dal basso che potrebbe alleviare i traumi della povertà estrema per decine di migliaia di famiglie nel mondo.

Può un pollo cambiare il mondo? Sì, secondo Gates e la moglie Melinda, che da ieri 9 giugno hanno lanciato la campagna mondiale – dal sito ufficiale e dai social network come twitter, dove è diventata subito virale – Give a flock, Dona un pulcino: “I pulcini sono facili da gestire e quasi del tutto senza costi, ma soprattutto sono un investimento”, scrive su Gatesnotes.com, “supponiamo che un contadino inizi con cinque galline, e che un vicino abbia un gallo, utile a rendere fertili le uova di ciascuna gallina. Dopo tre mesi, potrà già avere a disposizione 40 nuovi pulcini. Vendendoli al prezzo di 5 dollari a testa – prezzo medio in Africa Occidentale, per esempio – può guadagnare almeno 1.000 dollari all’anno, superando la soglia di povertà, fissata a meno di due dollari al giorno, ovvero circa 700 euro annuali”.

Ancora, “le uova sono un forte deterrente alla malnutrizione, che uccide 3 milioni di bambini ogni anno. Hanno le proteine necessarie allo sviluppo dei minori”, continua Gates. “Sono anche uno stimolo al miglioramento dell’autonomia delle donne: dato che i pulcini si possono allevare attorno a casa, sono loro stesse a potere gestire l’andamento economico della produzione, mentre gli uomini, in quei contesti, sono spesso via per stare dietro ai campi o agli allevamenti”.

La campagna è promossa da Gates in collaborazione con l’ong Heifer international, ed è ben spiegata anche dal video che proponiamo qui sotto. Ora è temporaneamente chiusa alle adesioni proprio perché ha raggiunto il suo primo obiettivo di donatori, ma la il filantropo statunitense fa sapere che si sta già pensando a come rilanciarla nei prossimi giorni.

Quando ero studente, galline e polli non erano materia di studio, piuttosto erano inserite sempre in barzellette e spesso associandole alla stupidità. Invece, sono fondamentali per la lotta alla povertà: questa scoperta mi ha aperto letteralmente gli occhi”, sottolinea Gates.


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