Cultura
Potenziali campioni un milione di persone
Tanti sono i disabili tenuti lontani dalle attività sportive per le barriere architettoniche. Una soluzione: impiegare le vincite non riscosse delle lotterie per aiutare il settore
di Redazione
Lo sport praticato dai disabili costa molto e pesa economicamente sui bilanci delle famiglie e sulle associazioni che lo promuovono. Ma loro hanno diritto allo sport più degli altri. È soprattutto questo che ribadiranno ai politici presenti al seminario internazionale di Cavalese le associazione sportive. Antonio Vernole presidente della Fisd (Federazione italiana sport disabili) fa il punto su alcune richieste prioritarie. «Solleciteremo il Coni e il Cio (Comitato internazionale olimpico) perché all?interno di ogni singola federazione vi siano sezioni riservate agli atleti disabili, che possano usufruire di allenatori e giudici di gara, come gli atleti normali, ma anche di attrezzature speciali e di impianti sportivi. Per quanto riguarda lo sport promozionale, la necessità che le commissioni tecniche del Coni e degli enti locali abbiano un rappresentante competente dello sport disabile per la progettazione degli impianti, visto che le barriere architettoniche in Italia tengono lontani dalla pratica sportiva circa un milione di disabili. Proprio recentemente il Credito sportivo, la banca del Coni che finanzia la costruzione degli impianti a tassi agevolati per gli enti locali, ha posto questa condizione. Ai ministri chiederemo un impegno del governo perché sostenga lo sport promozionale tra i disabili, attraverso un finanziamento ad hoc, come avviene in altri Paesi europei. Visco potrebbe riservare una parte delle vincite non riscosse delle varie lotterie a questo settore. Solleciteremo anche un impegno delle Regioni a sostegno delle realtà locali che promuovono lo sport sul territorio. La Regione Marche, prima in Italia, già da alcuni anni si accolla tutte le spese sostenute dai disabili per la partecipazione alle manifestazioni sportive, comprese l?acquisto delle attrezzature. A certificare il tutto è il comitato regionale della Fisd. Quest?anno la cifra impiegata è stata di 300 milioni. Anche le Regioni Calabria e Umbria, hanno destinato 100 milioni ciascuna allo sport disabile. Perché questo accade solo in alcune aree del nostro Paese e non ovunque? Il governo potrebbe favorire questo processo», conclude Antonio Vernole.
P.C.
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