Famiglia

Mille Welcome alle donne immigrate

Il Centro è attrezzato in particolare per le donne in stato di gravidanza, per quelle con bambini piccoli o con problemi di salute.

di Massimo Angeli

In fila nel piccolo centro di accoglienza c’è chi ha lasciato il figlio nel proprio Paese e tenta di farlo arrivare in Italia, chi non ha i soldi per il latte artificiale e i pannolini e chi, sposata a un italiano, è stata abbandonata e si ritrova senza casa e lavoro. Nato nel ’90 quando, in occasione del loro centenario le suore dell’Assunzione decisero di donare alla Diocesi di Roma alcuni locali del loro istituto, il Centro sociale per famiglie immigrate “Welcome” è aperto cinque giorni alla settimana. Ogni anno vengono seguiti mille nuovi casi. Agli immigrati, trentacinque operatori volontari e un obiettore, offrono servizi di orientamento e consulenza psicologica, assistenza nelle pratiche per i ricongiungimenti familiari, corsi di cultura e lingua italiana. Il Centro è attrezzato in particolare per le donne in stato di gravidanza, per quelle con bambini piccoli o con problemi di salute. Vi funziona un ambulatorio ginecologico che organizza corsi di preparazione al parto e uno pediatrico. «Il centro» spiega Mariella Spaini, presidente dell’associazione «vuole essere un luogo accogliente, dove gli stranieri possano trovare delle risposte ai loro problemi». Tra gli obiettivi del centro vi è anche la promozione dell’incontro fra le diverse culture, «siamo convinti che più di una qualsiasi conferenza possa funzionare l’incontro e il contatto umano». Diverse le manifestazioni organizzate per favorire la conoscenza reciproca, tra cui: “Musiche dai continenti”, “l’altro cinema” e “la Messa dei popoli”.
Massimo Angeli

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.