Famiglia

Cam: a Milano un bed&breakfast per minori in difficolt

Il progetto consentirà, per la prima volta in Italia, di realizzare un'accoglienza sicura per i giovani che si trovano nella fase di passaggio verso l'età adultà

di Benedetta Verrini

I primi quattro ?partiranno? già prima dell?estate. Chi sono? Ragazzi tra i 16 e i 20 anni che hanno bisogno di una casa, e famiglie pronte a effettuare un?accoglienza alternativa. E? la prima esperienza di Bed & Breakfast Protetto, realizzato dal Centro Ausiliario per i problemi minorili-CAM, in collegamento con i servizi sociali, per offrire una risposta ai bisogni di accoglienza dei giovani e adolescenti in difficoltà. ?Ci siamo posti il problema di dare un aiuto concreto agli adolescenti che, dopo aver vissuto fino ad un certo momento in strutture di accoglienza, vicini alla maggiore età non possono tornare a stare con i loro parenti (a causa delle tensioni familiari che rendono impossibile la convivenza), e non sanno ancora costruire un progetto di vita autonomo. Questi ragazzi, costretti dunque ad affrontare un violento impatto con il mondo esterno e con l?assunzione di responsabilità da adulti, hanno bisogno di essere accompagnati verso l?autonomia. Ed è proprio questa la formula adottata dal progetto Bed & Breakfast Protetto: dare loro una cornice familiare e un contesto di stabilità da cui poter spiegare le ali verso il mondo? Così Achille Rubini, presidente del Cam, ha introdotto le motivazioni del progetto B&BP, alla conferenza stampa di presentazione che si è tenuta oggi a Milano. Sono intervenuti anche Fulvio Scaparro, psicoterapeuta, Fabio Sbattella, psicoterapeuta e direttore scientifico del progetto, e Maria Grazia Marchesi, direttore dell?ufficio Servizio sociale minorenni, a Milano. Attualmente 18 famiglie, residenti a Milano e provincia, stanno seguendo un corso di formazione da cui ne verranno selezionate 10 (il numero massimo preventivato per questa prima fase di sperimentazione). Queste famiglie dovranno accogliere un ragazzo o una ragazza nella propria casa e garantirgli ospitalità in una stanza singola, cena e prima colazione. ?Avranno un luogo in cui tornare, ogni sera, secondo i ritmi quotidiani della famiglia e le sue regole di convivenza ? spiega il professor Sbattella ? Durante il resto della giornata seguiranno le proprie attività: studio, lavoro, ricerca di un percorso individuale. Il tutto attentamente monitorato dal Cam e dai servizi?. Ciascun nucleo familiare sarà retribuito per l?ospitalità garantita: si tratta di mille euro al mese. ?E? importante sottolineare che alle famiglie non chiediamo assolutamente un impegno di tipo genitoriale e un?esperienza di accoglienza gratuita, perché stiamo parlando di un vero e proprio lavoro sociale, sul modello delle famiglie che all?estero ospitano gli studenti ? precisa Sbattella ? A questi nuclei ospitanti chiediamo di garantire qualità nell?accoglienza e una presenza in casa dalle 17 del pomeriggio alle 9 di mattina. Non dovranno fare i genitori o gli operatori sociali, ma fissare quelle regole di rispetto e convivenza che aiuteranno il giovane a maturare e ad assumersi le proprie responsabilità. In questa esperienza saranno supportati dal Cam: sono previste dieci ore al mese di incontro con gli operatori e con le altre famiglie del progetto, per confrontare dinamiche ed eventuali problemi?. Il tempo di permanenza del giovane in famiglia (italiano o extracomunitario, ma non irregolare o clandestino) può andare dai 3 mesi ai 2 anni. Durante questo periodo, il ragazzo può seguire anche una dei programmi di avviamento al lavoro del Cam. ?Il progetto è anche compatibile con l?istituto della ?messa alla prova? penale ? spiega la Marchesi ? Ciò significa che il recupero di un ragazzo che ha sbagliato e che, secondo il magistrato e i servizi sociali, può dimostrare di riprendere la strada giusta, può avvenire anche attraverso l?esperienza del Bed & Breakfast?. ?Questo progetto è per me davvero interessante: ne sono un sostenitore entusiasta ? dichiara Fulvio Scaparro ? Trovo positivo che si offra un progetto anche per quella fase della vita che coincide con la maturità anagrafica ma quasi mai con la maturità psicologica ed emotiva; altrettanto positivo, il fatto che l?accoglienza avvenga in un nucleo familiare in cui non si vuole imporre un rapporto simil-genitoriale. Credo che possa tradursi nella soluzione ottimale per la crescita di molti giovani e adolescenti che attualmente sono ?terra di nessuno?, perché purtroppo nessuno li accoglie e nessuno se ne vuole occupare?. Il progetto B&BP, che ha già sei mesi di lavoro alle spalle, proseguirà per i prossimi 11 mesi in una situazione di sperimentazione. La tenuta del modello potrebbe poi consentire di estenderlo in altre città italiane. ?Ciò che ci preme sottolineare è che tutto questo sarà possibile solo attraverso un lavoro di rete, in cui l?accoglienza non resta relegata a un rapporto privato, ma si regge su un rapporto di mutuo-aiuto e di lavoro con i servizi? conclude Sbattella. Il Cam, che ha messo a punto il progetto, si rivolge infine ai cittadini e alle famiglie, affinché attivino quello spirito di solidarietà che consentirà a molti ragazzi di non essere lasciati soli di fronte ai pericoli della strada. Info: Cam, tel 02-4815737 www.cam-minori.org


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