Mondo
SeaWatch3: sciopero della fame a oltranza perché l’umanità vinca sulla bieca tattica politica
A Benevento associazioni e volontari iniziano una mobilitazione permanente e lo sciopero della fame a oltranza: fino a quando il Governo permetterà lo sbarco delle 47 persone a bordo della nave. L'umanità non può essere svenduta per calcoli elettorali
di Redazione
È iniziato ieri sera, presso la Sede del Consorzio Sale della Terra di Benevento. Il Consorzio Sale della Terra, il Coordinamento Sannio Antirazzista e i volontari del Camper del Welcome hanno iniziato uno sciopero della fame a oltranza per protestare contro le condizioni disumane nelle quali versano 47 Persone stipate a bordo della Nave SeaWatch3.
Alla nave, il Governo italiano nega l'attracco nel Porto di Siracusa, lasciandola alla fonda senza alcuna considerazione per la precarietà personale e igienico-sanitarie di passeggeri ed equipaggio. Una situazione insostenibile sotto ogni punto di vista.
Spiega Angelo Moretti, Direttore Generale del Consorzio Sale della Terra e animatore del Camper del Welcome:
Non avendo più un parlamento a difesa di 47 persone in balia del mare, del nostro mare, non possiamo che protestare, scioperare, vivere il disagio di non mangiare, per testimoniare l’assurdità di una politica che non guarda più all’umano per questioni di tattica, supera la vergogna dell’indifferenza con la ricerca del consenso, non si preoccupa della ricaduta pedagogica che tali scelte hanno sulla nazione ed in particolare sui suoi giovani. Essere Italiani è una questione di identità non di passaporto. Il mediterraneo è la nostra identità di civiltà millenaria ed aperta al mondo. Noi non ci stiamo a vederci ridotti così ed a vedere ridotta così la gente che cerca le nostre sponde. Con lo sciopero della fame, fino a che non saranno scesi i migranti dalla nave, noi diciamo con forza che l’Italia c’è e non quella che blocca una nave a Siracusa, sono i tanti accoglienti che credono in un futuro di pace
Il portavoce del Coordinamento Antirazzista, Pasquale Basile osserva che
la condizione di estrema emergenza dovuta al perdurare del "sequestro" della Sea Watch 3 ad un miglio da Siracusa e l'isolamento della stessa imposto dalla Capitaneria di Porto ci impongono un'istantanea presa di posizione per non essere ancora complici della violazione dei trattati internazionali e dei più elementari diritti umani. Chiamiamo a raccolta ancora una volta la comunità beneventana per dimostrare che la solidarietà, la giustizia, sociale, l'amore per l'umanità per rompere i muri dell'indifferenza
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