Formazione
Scuole di non profit,è boom di iscrizioni
Cresce il numero dei centri dove è possibile laurearsi in economia civile: università, e associazioni offrono interessanti e nuove opportunità professionali e dilavoro per i giovani.
Mai come quest’anno è aumentata l’offerta formativa in non profit di università, scuole di management, istituti di ricerca, centri didattici e altre strutture simili. Mai come quest’anno si è registrato un vero e proprio boom di iscrizioni a corsi di formazione per dirigenti di organizzazioni non lucrative, quadri intermedi, gestori di risorse umane, assistenti sociali, operatori sanitari, ecc. Mai come quest’anno, perciò, “Vita” ha avvertito l’esigenza di tenere i lettori puntualmente e costantemente informati al riguardo: un’attenzione che continua ogni settimana sulle pagine dell’inserto “Opportunità” dove è possibile trovare le migliori offerte di formazione. E se solo due mesi fa, nella nostra guida “A scuola di non profit” (Vita n. 28) le università censite presso le quali è possibile laurearsi o specializzarsi in economia civile erano sette (Cattolica di Milano, Bocconi, Bologna, Roma, Venezia, Trento, Bolzano), oggi la stima va già significativamente aggiornata perché anche in altri atenei si è deciso di puntare, ex-novo o riproponendo corsi già avviati, sulla formazione per il Terzo settore. A cominciare dall’Università di Torino ed in particolare dalla Facoltà di Scienze politiche che, insieme alla Scuola di amministrazione aziendale, darà avvio dal prossimo gennaio alla seconda edizione del corso di perfezionamento post laurea in “Management delle organizzazioni non profit”: «Uno dei fattori decisivi del progredire del Terzo settore, anche alla luce degli spazi che la riforma del welfare apre», sottolinea il professor Enzo Cucco, coordinatore del corso, «è quello della qualificazione e specializzazione delle risorse umane che oggi operano nelle organizzazioni non profit o che in esse vogliono trovare una collocazione. Il nostro corso», continua Cucco, «è strutturato in modo da rispondere a queste nuove esigenze con particolare riguardo allo sviluppo delle competenze organizzative e gestionali, integrando esperienze e conoscenze del mondo universitario con esperienze e conoscenze di chi opera nel Terzo settore. Per questo abbiamo ritenuto opportuno proseguire con una seconda edizione». Discorso per molti versi analogo è anche quello del professor Lorenzo Sacconi, direttore del Cele (Centre for ethics, law and economics) dell’Università di Castellanza (in provincia di Varese) che organizza, in collaborazione con il Comitato promotore della Carta della donazione, un corso su “Efficacia, efficienza e trasparenza della raccolta fondi e dello sviluppo delle organizzazioni non profit”: «L’idea di fondo del corso è quella non solo di formare dei fundraisers abili a raccoglire fondi ma anche professionalità capaci di rendicontare socialmente l’uso che ne viene fatto di quei soldi. E per riuscire in un simile intento c’è bisogno di una forte integrazione tra teoria e pratica. Non caso, perciò, il corso di Castellanza, su oltre 2000 ore di lezione complessive, ne prevede oltre 700 trascorse in stage presso enti non lucrativi». Ancor più, se possibile, incentrato sul lavoro “sul campo” è il corso per educatori professionali “Progetto uomo” realizzato dalla Fict (Federazione italiana delle comunità terapeutiche) con l’Università pontificia salesiana di Roma, giunto quest’anno alla quarta edizione e diventato ormai, come spiega Luigi Pagliaro, responsabile della comunicazione della Fict, «un punto di riferimento per i tantissimi giovani che aspirano a lavorare in realtà come le comunità di recupero per tossicodipendenti, centri di aggregazione giovanile, comunità per minori, case famiglie, centri di ascolto, cooperative sociali».
Un panorama geografico suggestivo ed incontaminato come quello del Parco nazionale dei Monti Sibillini, ai confini di Umbria e Marche, è invece alla base dell’istituzione del diploma universitario in “Tecnico dello sviluppo ecocompatibile” presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Camerino (in provincia di Macerata), che si propone di formare una figura professionale capace di rispondere all’esigenza sempre più avvertita di coniugare lo sviluppo tecnologico con la salvaguardia dei beni ambientali e culturali. «Prima di dar vita al diploma», racconta Egizia Marzocchi del link office dell’università, «abbiamo fatto un’indagine tra le imprese marchigiane e le amministrazioni pubbliche locali ed abbiamo potuto rilevare, non senza sorpresa a dire il vero, come la tematica ambientale sia ormai considerata da entrambi una priorità delle rispettive “agende” e che quindi la figura che ci accingiamo a preparare avrebbe potuto usufruire, al termine del ciclo di studi, di numerose opportunità occupazionali».
Quattro nuovi corsi, dunque, incentrati su tematiche concernenti a vario titolo l’universo del privato sociale, vanno ad arricchire la mappa delle università che si dedicano alla formazione in non profit. Un segnale positivo, senza dubbio incoraggiante che attesta ormai una consapevolezza diffusa circa l’esigenza del Terzo settore di affidarsi, per crescere, a competenze non improvvisate.
«A patto che», avverte Luigi Bobba presidente delle Acli e fondatore di “Job”, la prima e più importante manifestazione italiana nel campo della formazione e delle professioni, «questo proliferare di corsi non formi solo sulle tecniche ma anche sui valori. Formazione nel vasto mondo dell’associazionismo significa anche saper motivare i giovani a scegliere il non profit non solo perché offre opportunità di lavoro ma anche in quanto è un’occasione irripetibile di crescita umana e spirituale. Anche perché», aggiunge Bobba, «viviamo un’epoca nella quale va esaurendosi la cosiddetta lunga militanza che si intraprendeva una volta sola e poi, quasi per inerzia, continuava per tutta la vita. Oggi non è più così, le motivazioni vanno rinnovate continuamente e per farlo c’è bisogno di far intravvedere in ogni opportunità di crescita professionale anche un’occasione per allargare i propri orizzonti di senso». Proprio così.
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