Volontariato

Censis: nei media l’immigrato è sempre “cattivo”

E la televisione lo dice più di altri 'media': nell'83% dei casi il ruolo dell'immigrato appare come negativo

di Redazione

La televisione e la carta stampata non fanno fare bella figura all’immigrato, anzi il più delle volte l’equazione che emerge è questa: immigrato uguale cattivo. E la televisione lo dice più di altri ‘media’: nell’83% dei casi il ruolo dell’immigrato appare come negativo. E i temi affrontati in Tv quando si parla di stranieri sono per la gran parte quelli della criminalità o illegalità (56,7%), oppure dell’assistenza-solidarietà (13,4%) e dell’immigrazione (8%), e ben poco di altre fattispecie che guardino in positivo. Lo dice la ricerca “Tuning into Diversity” (piu’ o meno, “Sintonizzati sulla diversità”, ndr) condotta dal Censis in collaborazione con il Garante delle Comunicazioni e finanziato dalla V° Direzione generale della UE e dal Ministero dell’Interno. I risultati dell’indagine sono stati illustrati oggi nel corso di un convegno sul tema “Immigrati e minoranze etniche nei media” al quale hanno preso parte tra gli altri il segretario generale del Censis, Giuseppe De Rita, e il presidente dell’Authority delle Comunicazioni, Enzo Cheli. ALL’IMMIGRATO LA PARTE DI CATTIVO Le trasmissioni e i temi in cui gli immigrati appaiono con frequenza in tv sono soprattutto, se non solo, i telegiornali. Qui il 90,8% delle notizie agli stranieri dedicate e’ relativo a fatti di cronaca, e per meta’ e’ cronaca nera, mentre appena il 2% riguardano notizie di politica interna e il 3,2 la cultura e la societa’ riferiti agli immigrati. Prevale la modalita’ “descrittiva”, a conferma – dice il Censis – della scarsezza di approfondimento, pur prestando comunque attenzionea non cadere in atteggiamenti esplicitamente razzisti o discriminatori. Solo che poi questa attenzione viene contraddetta da tendenze che – dice la ricerca – finiscono per indurre atteggiamenti discriminatori. E l’esempio e’ quello classico: quando nel riferire un episodio si prende la nazionalita’ come unico elemento di identificazione. Tanto e’ vero che viene detto “albanese uccide…”, mentre non si dira’ mai “italiano uccide un altro italiano”. Per la maggior parte dei casi le notizie o le trasmissioni che parlano di immigrazione sono concentrate nella fascia oraria 7-12, quella cioe’ con un’audience sei volte inferiore alla fascia serale. Le reti che danno piu’ spazio al’argomento sono quelle targate Rai (63,1%), quindi Mediaset con il 32,1% e Telemontecarlo (come’era indicata all’epoca della rilevazione ed oggi denominata La 7) con il 4,8%. Quanto alla carta stampata, il Censis ha preso in esame nel periodo di osservazione 1.230 articoli di quotidiani e 46 articoli tratti dai periodici: appare evidente come le notizie che parlano di immigrati o di immigrazione in genere si collocano piu’ spesso nella stampa locale, che raccoglie il 69,6% degli articoli contro il restante 30,4% della stampa nazionale. Tra i quotidiani locali il tema e piu’ presente nelle zone “calde”, quelle cioe’ a maggiore insediamento di immigrati, come Veneto (L’Arena e il Gazzettino) e Trentino Alto Adige (con la testata Alto Adige), e poi la Toscana (La Nazione). Tra i quotidiani nazionali spiccano per abbondanza di articoli Il Messaggero e La Repubblica. I giornali che si discostano maggiormente dall’approccio stilistico “comune” sono in qualche modo – dice il Censis – il Sole 24 Ore e Il Manifesto, con articoli anche di societa’ e cultura. Quanto agli argomenti, La Repubblica, La Stampa, Il Messaggero e Il Giornale parlano di criminalita’ ed illegalita’ in oltre la meta’ dei loro articoli, mentre Corriere della Sera e Sole 24 Ore mostrano un’attenzione particolare per gli aspetti piu’ sociali del tema immigrazione. Anche sulla stampa quotidiana si ripropone l’oscillazione tra le due polarita’ gia’ rilevate per la televisione: l’immigrato vittima o l’immigrato criminale. Piu’ sfumata la rappresentazione proposta dalla stampa periodica. Va detto comunque che, sebbene con scarti ridotti, la stampa quotidiana mostra un atteggiamento in qualce modo “piu’ evoluto” rispetto alla televisione, con una presenza degli immigrati piu’ distribuita nelle diverse sezioni tematiche (politica interna, estera, locale, attualita’, spettacolo ed economia). E il canone narrativo e’ si’ descrittivo come in tv ma e’ anche informativo, senza escludere elementi che rimandano al tema immigrazione. Infine, la stampa periodica registra il 23,9% di lettere e testimonianze relative a questo capitolo.


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