Volontariato

Handicap: Oms, nuovo codice disabilit

Per Antonio Guidi, sottosegretario alla Salute, la nuova classificazione della disabilità, accettata da 191 Paesi aderenti all'Oms è rivoluzionaria

di Redazione

Per Antonio Guidi, sottosegretario alla Salute, la nuova classificazione della disabilità, accettata da 191 Paesi aderenti all’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), ”rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo di definire, concepire e quindi assistere il portatore di handicap”. Intervenendo, a Trieste, alla giornata inaugurale della Conferenza mondiale su ‘Salute e disabilità, alla quale partecipano delegati e rappresentanti di oltre cento Paesi del mondo e che si concluderà il 20 aprile, Guidi ha ricordato gli sforzi del suo ministero per giungere alla redazione del nuovo documento che punta a valorizzare il portatore di handicap ”per le sue positivita’ come persona” piuttosto che partire ”dalle sue incapacità motorie o mentali come avvenuto fino ad oggi”. ”Assieme alle Regioni e a tutte le associazioni – ha detto Guidi – il ministero della Sanità ha voluto, e vuole assolutamente scrivere pagine nuove sulla disabilità. Non dimenticando quanto è avvenuto – ha spiegato il sottosegretario – ma pensando alla disabilità così come essa è. Cioé un ostacolo da superare, ma anche una risorsa”. Guidi, secondo il quale nel campo delle disabilità vanno evitate le disomogeneità di trattamento, ha sostenuto che ”l’Italia ha tante capacita’ di miglioramento, che pero’ avvengono in contemporanea con aumenti della solitudine e della depressione. E allora valorizzare le persone disabili potrebbe anche contribuire a superare queste difficoltà. Dove c’è salute – ha aggiunto Guidi – ci sono anche democrazia e libertà, perché i diritti sono veri e non finzione”. Il sottosegretario – secondo il quale la nuova classificazione della disabilità ”non deve essere considerata la panacea di tutti mali” – si è soffermato sui problemi relativi alla sua applicazione. ”Il documento sarà inviato a tutti i medici di base, a tutte le strutture sanitarie a tutti gli enti, ma esso dovrà veramente calare nella cultura generale del Paese. Nella cultura del singolo operatore, del singolo assessore – ha detto Guidi – e nel volontariato. E’ uno strumento forte, ma va visto come tale. Contribuirà a un approccio più complessivo al mondo della disabilità e più generalmente al miglioramento della qualità della vita di tutti. Quindi vediamolo come strumento di straordinaria importanza, ma che non può essere considerato una bacchetta magica”. Importante, secondo il sottosegretario, è che in tema di disabilità ”finalmente si sia arrivati ad un linguaggio comune. Non solo tra Paesi diversi, ma anche all’interno di ogni Paese. In ogni zona d’Italia si parla un dialetto diverso – ha sorriso Guidi – e questo è bello, ma non certo per le disabilità. Perché in ogni zona pare valgano concetti diversi. Questa classificazione e’ invece un vocabolario che unifica, quindi di per sé uno strumento importante. Speriamo che non rimanga solo un libro su un tavolino – ha aggiunto Guidi – speriamo che diventi occasione di dibattiti approfonditi e anche conflittuali. Un argomento così infatti non può essere accettato da tutti in maniera acritica. Quindi ben vengano le discussioni a patto però – ha precisato Guidi – che non mi si parli di vincoli economici. Sulla salute – ha concluso – non è possibile discutere perché è in gioco la democrazia del Paese”.

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