Formazione

Osservatorio sulla salute mentale è una realtà

Lo annuncia il sottosegretario alla Salute Antonio Guidi, a margine della Conferenza internazionale su "Salute e disabilita'', apertasi oggi a Trieste

di Paolo Manzo

”Il 10 aprile il ministro Sirchia ha firmato la costituzione dell’Osservatorio sulla salute mentale da me presieduto”. Così il sottosegretario alla Salute Antonio Guidi, a margine della Conferenza internazionale su “Salute e disabilita”, apertasi oggi a Trieste, ha dato l’annuncio sottolineando che proprio in questa città lo psichiatra Franco Basaglia aprì, per primo, i manicomi. L’Osservatorio ”ha il compito”, spiega Guidi, “di fornire alle Regioni strumenti critici ed anche contributi tecnico-istituzionali. A livello parlamentare di suggerire dispositivi legislativi su un punto fondamentale: ai manicomi veri o mascherati non si tornerà mai più. Ma la novità è che all’interno della commissione esistono per la prima volta, e questo va oltre Basaglia che era molto legato all’adulto, pediatri, neuropsichiatri infantili e geriatri, perché c’è questo continente così complesso dell’adolescenza lunga che va aiutato ad essere capito”. L’Osservatorio si occuperà inoltre di ”questa nuova patologia degli anziani, determinata e dalla qualità della vita che è diversa, e un po’ dall’allungamento della vita”. Anche a causa dell’allungamento della vecchiaia si assiste infatti ad un moltiplicarsi di malattie quali l’Alzheimer e il morbo di Parkinson, spiega il sottosegretario. Il concetto di salute psichiatrica ”si estende quindi a tutte le eta’ e anche a patologie nuove come quelle alimentari”, prosegue Guidi. ”Il piano sanitario triennale, e questa è una primizia, su mia proposta ha inserito all’interno l’abbattimento dei suicidi”, riferisce Guidi, parlando anche degli ”infortuni del venerdì e del sabato sera che per molti giovani sono un suicidio mascherato. Se una volta quel che dovevano combattere era l’esclusione, chiara e netta, in manicomio, oggi bisogna vedere l’esclusione trasparente, che è quella della solitudine, dell’alcolismo, della tossicodipendenza che crea dipendenze diverse ma altrettanto repressive che una camicia di forza”.


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