Cultura
Papa Francesco: «Sfruttare il lavoro nero è peccato mortale»
Nell’omelia di questa mattina nella chiesa di Santa Marta il Papa torna a parlare di lavoro. E lo fa senza fare sconti a chi lo sfrutta: «Chi accumula ricchezze con sfruttamento, lavoro in nero, contratti ingiusti, è una sanguisuga che rende schiava la gente»
di Anna Spena
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/cb9d97b7-dc87-4bd5-a910-3c90d6720743_large.jpg.jpeg)
Durante l’omelia della messa di questa mattina a Santa Marta, Papa Francesco ha parlato chiaro e non ha fatto sconti a chi sfrutta il lavoro nero: «Chi accumula ricchezze con sfruttamento, lavoro in nero, contratti ingiusti, è una sanguisuga che rende schiava la gente. Lo sfruttamento del lavoro, nuova schiavitù, è un peccato mortale».
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/2c78c7c5-722d-428f-ae4a-519a8e1854ed_large.png)
«Le ricchezze in se stesse sono buone, ma sono relative. Vanno messe al giusto posto». Poi ha aggiunto «non si può vivere per le ricchezze. È più importante un bicchier d'acqua nel nome di Gesù che tutte le ricchezze accumulate con lo sfruttamento della gente».
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/8aa67ba4-8fbd-49cd-8f65-9b6be27589e8_large.png)
Poi si è soffermato sul denaro. «Il denaro», ha infatti aggiunto, «non deve diventare il principio guida delle nostre scelte; perché può diventare una catena che toglie la libertà di seguire Gesù».
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/e3aa15e8-857c-4a38-849b-fee172950ae8_large.png)
Il discorso si è poi spostato sui migranti. «Non prevalgano malintesi e paure. Il momento presente ci chiama ad assisterli». Si è rivolto ai cittadini e li ha invitati a diventare «artigiani di pace anche se molte persone tendono ad isolarsi di fronte alla durezza della realtà perché hanno paura del terrorismo o temono che il crescente afflusso di migranti cambi radicalmente la loro cultura, la loro stabilità economica e il loro stile di vita. Questi timori devono essere affrontati con saggezza e compassione, così che i diritti e i bisogni di tutti vengano rispettati e sostenuti»