Cultura

Mosca: libertà di coscienza in pericolo

Grave preoccupazione per la situazione dei cattolici russi è stata espressa dal metropolitana di Mosca, mons. Kondrusiewicz.

di Daniela Romanello

Grande preoccupazione per la condizione della Chiesa cattolica in Russia è stata espressa ieri da monsignor Tadeusz Kondrusiewicz, metropolita di Mosca e presidente della locale Conferenza dei vescovi cattolici, in una dichiarazione rilancia dall?agenzia Misna. Il presule osserva infatti che se da una parte la Costituzione della Federazione Russa e la legge federale ?Sulla libertà di coscienza e le organizzazione religiose? garantiscono ai cittadini di quella Nazione la libertà di confessione religiosa, dall?altra si vanno moltiplicando negli ultimi mesi le azioni intraprese contro la Chiesa cattolica, in piena violazione di quei principi giuridici. Monsignor Kondrusiewicz elenca alcuni episodi particolarmente significativi. “No alla libera attività dei cattolici nel nostro Paese? Non offendete il nostro popolo con la presenza dei cattolici”, si leggeva nell?appello al capo dello Stato Vladimir Putin lanciato recentemente dal Consiglio Diocesano ortodosso di Pskov per protesta nei confronti della costruzione in loco di una chiesa cattolica. “Con nostra sorpresa ? commenta il metropolita di Mosca – tale appello non ha finora prodotto alcuna reazione da parte delle autorità e in particolare da parte della procura. Uguale silenzio ha accolto i numerosi picchettaggi, anche davanti alle chiese, con slogan offensivi nei confronti dei cattolici”. Il presule ricorda che la prossima manifestazione di questo genere è in programma per il 28 aprile a livello nazionale, mentre la legge federale ?Sulla libertà di coscienza e le organizzazioni religiose? vieta espressamente “l?organizzazione di manifestazioni pubbliche e la diffusione di testi e immagini che offendano i sentimenti religiosi”. Monsignor Kondrusiewicz cita poi il caso di un sacerdote italiano, padre Stefano Caprio, che nei giorni scorsi all?aeroporto ?Sheremetjevo-2? si è visto ritirare senza alcun motivo apparente il visto multiplo per l?ingresso in Russia. In oltre 12 anni di attività svolta in quel Paese, padre Caprio non è stato oggetto di alcuna osservazione o richiamo da parte della autorità pubbliche e dunque non si comprende proprio il perché di tale gesto, destinato a lasciare senza guida spirituale molti cittadini russi di fede cattolica. Il presidente della Conferenza episcopale guarda con apprensione, infine, al progetto di legge sulle organizzazioni religiose tradizionali, attualmente in discussione. “In caso di approvazione ? spiega – porterebbe a divisioni all?interno della società e alla violazione della norma costituzionale sulla parità di fronte alla legge di tutte le organizzazioni religiose”. Di fronte a questi e altri avvenimenti riesce difficile pensare a mere coincidenze. “Tutto ciò ? osserva – porta a pensare che sia in atto una campagna organizzata contro la Chiesa cattolica. Come presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Russia è mio dovere esprimere una decisa protesta in rapporto alla violazione del diritto costituzionali dei cattolici russi alla libertà di coscienza”. Mosignor Kondrusiewicz, in conclusione, rivolge un appello agli organi del potere statale della Federazione Russa, all?opinione pubblica russa e internazionale e soprattutto alle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, affinché facciano tutto il possibile per difendere la libertà religiosa e impedire qualunque forma di discriminazione in questo campo.


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