Economia
TTF, da 10mila organizzazioni non profit di 39 Paesi un appello a Renzi
La mobilitazione “Il Momento è Adesso!” chiede, ad un mese dall’ECOFIN di giugno, che si raggiunga come ci si era impegnati, l’accordo per l’introduzione della Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie «per non vanificare la chance di introdurre una misura capace di generare molti miliardi di euro di gettito fiscale in grado migliorare le condizioni di vita dei cittadini»
Ad un mese dall’ECOFIN di giugno, 10.000 organizzazioni della società civile assieme alle maggiori associazioni sindacali da 39 Paesi si rivolgono oggi ai 10 Capi di Stato e di Governo europei, tra cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, (l'appello è scaricabile in allegato) perché si concretizzi l’impegno, assunto lo scorso dicembre dai Paesi UE, di raggiungere entro giugno l’accordo per l’introduzione della Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (TTF).
Dieci Paesi europei, tra cui l’Italia, sono oggi sul punto di annunciare un accordo storico. Un punto di svolta che contribuirebbe a disincentivare finalmente pratiche speculative sui mercati e a far versare al settore finanziario il “giusto contributo fiscale” agli Stati. Dopo tre anni di trattative non è infatti più giustificabile ritardare l’introduzione di quella che è divenuta la ‘tassa più popolare di sempre’ attraverso una petizione globale che nel 2015 ha superato 1 milione di firme.
Ecco perché le organizzazioni aderenti, che rappresentano 140 milioni di persone, lanciano tutte assieme la mobilitazione Il Momento è Adesso!: un conto alla rovescia in cui invitano i cittadini a farsi sentire perché i Governi UE coinvolti non cedano alle pressioni del settore finanziario che minacciano il tanto atteso accordo sulla TTF.
Un mese di azione per chiedere ai leader di non vanificare la chance di introdurre una misura capace di generare molti miliardi di euro di gettito fiscale in grado migliorare le condizioni di vita dei cittadini. Le risorse raccolte dalla TTF europea, fino a circa 6 miliardi di euro l’anno per l’Italia, dovrebbero essere infatti investite prima di tutto per creare occupazione, finanziare i servizi pubblici in Italia e allo stesso tempo contrastare la povertà estrema, le pandemie e il cambiamento climatico in tutto il mondo.
“Obiettivi fondamentali come l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e al riscaldamento globale, il finanziamento delle iniziative contro le pandemie globali sono sempre stati subordinati alla finalità di una massimizzazione del valore autoreferenziale al mondo della finanza. – dichiara Leonardo Becchetti, Professore Ordinario di Economia Politica all’Università Tor Vergata di Roma e portavoce della Campagna ZeroZeroCinque – L’effetto è stata l’esplosione del volume dei capitali supersonici e la progressiva riduzione di quelli pazienti con una crisi degli investimenti e del loro finanziamento che è sotto gli occhi di tutti. La crescita delle disuguaglianze che ne è derivata è alla radice dell’attuale crisi migratoria. E’ ora di voltare pagina: la tassa europea sulle transazioni finanziarie è un passo importante in questa direzione”.
I sostenitori della TTF chiedono quindi ai Capi di Stato e di Governo di mandare un segnale politico chiaro e mettere pubblicamente il welfare dei cittadini europei e di quelli più poveri al mondo prima degli ‘interessi di parte’ del settore finanziario. Dando così il via libera a una TTF ambiziosa nell’architettura e solidale nella destinazione dei proventi!
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