Mondo

12 maggio, tutti ad Assisi in marcia contro la rassegnazione

Flavio Lotti spiega perché ha convocato un’edizione straordinaria della marcia della pace

di Redazione

E così il peggio che tutti dicevano di voler scongiurare è arrivato. Speravamo che gli Stati Uniti avrebbero usato tutta la propria forza per impedire a israeliani e palestinesi di cadere nel baratro. Speravamo che l?Europa e l?Onu avrebbero usato tutta la propria creatività per trascinare nuovamente Sharon e Arafat sulla strada della pace. E invece Stati Uniti, Europa e Nazioni Unite hanno permesso che una situazione pericolosa si trasformasse in una catastrofe. Rifiutandosi di fare alcuni passi relativamente modesti, che avrebbero potuto costringere le parti a ritornare al tavolo del negoziato, i responsabili della politica mondiale si sono assunti la responsabilità di aprire la strada a una drammatica e sanguinosa escalation. Sangue chiama sangue Dove ci porterà l?irresponsabilità e l?inazione dei nostri governi? Gli esperti ci dicono che al peggio non c?è limite. Quello che solo qualche anno fa sembrava inimmaginabile ora è realtà. E se la violenza di questi giorni ci fa orrore, dobbiamo sapere che il domani ci riserva una carneficina di proporzioni ancora maggiori. Il sangue chiama altro sangue, devasta le società, inquina le menti e risveglia i peggiori sentimenti. Si parla di ammazzare Arafat, di deportare i palestinesi, di cento altri attentati suicidi contro gli israeliani, di una possibile estensione extraregionale del conflitto, di una nuova guerra contro l?Iraq. Il ministro degli Esteri israeliano, Peres, ha persino evocato il pericolo di una terza guerra mondiale. Cosa deve accadere ancora prima che qualcuno decida di intervenire? E dopo la Marcia… Urgono atti di responsabilità e di coraggio. A ciascuno di noi spetta il compito di sollecitarli. Noi chiediamo all?Europa e all?Onu d?intervenire subito in difesa dei più indifesi, della giustizia e della legalità internazionale. Noi chiediamo all?Europa e all?Onu di inviare una forza di interposizione capace d?imporre il cessate il fuoco e di assicurare la protezione delle popolazioni civili. Noi chiediamo all?Europa e all?Onu di assumere tutte le misure di pressione e sanzione diplomatica ed economica necessarie per bloccare l?escalation e riprendere la via del negoziato, per mettere fine alla madre di tutti gli attentati terroristici, l?occupazione militare israeliana, e costruire una pace giusta e duratura. Per questo, domenica 12 maggio ci sarà un?edizione straordinaria della Marcia per la pace Perugia-Assisi. Non è vero che non si può fare niente. Ce lo ha ricordato anche il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi: «Si è impotenti solo se si decide di esserlo». L?appuntamento però non si esaurirà il 12: dopo la Marcia, il 17 e 18 maggio, si svolgerà infatti a Riccione la Convenzione nazionale per la pace. Non mancate. Flavio Lotti Coordinatore nazionale della Tavola della pace Input Per esprimere solidarietà ai cristiani in Palestina www.volint.it/vis.htm www.donbosconews.it 198.62.75.1/www1/ofm/melita.html


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