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Venzuela: Chavez ritorna presidente

Il popolo venezuelano ''non avrebbe tollerato un'autocrazia'': lo ha detto il presidente Hugo Chavez, nella sua prima dichiarazione dopo aver ripreso il potere ed essere rientrato a Caracas

di Redazione

Il popolo venezuelano ”non avrebbe tollerato un’autocrazia”: lo ha detto il presidente Hugo Chavez, nella sua prima dichiarazione dopo aver ripreso il potere ed essere rientrato a Caracas. Acclamato da migliaia di suoi sostenitori riuniti davanti al palazzo presidenziale di Miraflores, Chavez – tornato nella capitale dopo un colpo di mano di ambienti politici, della classe imprenditoriale e delle Forze armate durato meno di 48 ore – ha parlato di ”giornata da iscrivere nella grande storia dell’America latina”. ‘Chavez, Chavez’, ‘Chavez ti amiamo’, gridava la folla, che il capo dello Stato – sorridente e a quanto sembra in forma – ha salutato con la mano. La banda della guardia d’onore presidenziale ha suonato una marcia militare, mentre Chavez veniva accolto dal ministro dell’Interno Ramon Rodriguez Chacin. Hugo Chavez, vittima di un colpo di Stato che e’ durato meni 48 ore, e’ stato ufficialmente reintegrato nelle funzioni di presidente del Venezuela. Chavez ha riassunto ufficialmente l’incarico di presidente alle 4:30 di oggi (ora locale, le 10:30 in Italia), con l’entrata in vigore di un decreto firmato qualche ora prima dal vicepresidente Diosdado Cabello. ”Rimetto le funzioni al presidente costituzionale Hugo Chavez Frias, affinché egli continui a esercitare la carica, le funzioni e le prerogative che gli sono state concesse”, ha dichiarato Cabello, designato ieri alla presidenza dall?Assemblea nazionale, come prevede la Costituzione in assenza del capo dello Stato. Chavez ha quindi abbracciato il suo vicepresidente, mentre i partecipanti alla cerimonia, svoltasi a palazzo Miraflores, scandivano ‘E’ tornato, è tornato’ (replicando agli oppositori che, venerdi’, al suo esautoramento gridavano ‘Se n’e’ andato, se n’e’ andato’). Il presidente del Venezuela Hugo Chavez ha lanciato un ”appello all’unita”’ di tutti i venezuelani e all’apertura di un ”dialogo nazionale”, nel suo primo discorso dopo il rientro a Caracas e il reinsediamento al potere. Chavez ha altresi’ assicurato che ”non ci sara’ caccia alle streghe, ne’ violazione dei diritti umani” contro gli autori del fallito colpo di mano contro di lui, attuato venerdi’ scorso da ambienti politici, dell’imprenditoria e delle Forze armate. Nel discorso, pronunciato a palazzo Miraflores prima dell’ alba (verso le 5 ora locale, le 11 in Italia), il capo dello Stato, dicendosi meravigliato per aver ripreso le sue funzioni grazie a una sollevazione popolare contro il golpe, ha dichiarato di non provare ”nessun rancore ne’ disprezzo” verso i suoi avversari. ”A Dio quel che e’ di Dio, a Cesare quel che e’ di Cesare, al popolo quel che e’ del popolo: comincio cosi’, con queste parole, cariche di tutte le emozioni che si incrociano nel mio petto, nella mia anima, nel mio spirito”, ha affermato ancora Chavez, visibilmente commosso, aggiungendo: ”Pensieri, sentimenti, in questo momento sono come un mare multicolore”.


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