Economia

Diritto societario: ancora pregiudizi contro le cooperative

Il comunicato di Confcooperative che esprime le preoccupazioni del presidente Luigi Marino in relazione all'intervento del sottosegretario Vietti a Capalbio

di Redazione

Il presidente di Confcooperative Luigi Marino esprime preoccupazione sull’intervento dell’onorevole Vietti in un convegno sul diritto societario tenutosi stamane a Capalbio. Marino, anch’egli tra i relatori, è preoccupato poiché, al di là della formale attenzione ai valori della cooperazione e del richiamo al dialogo tra governo e movimento cooperativo sull’attuazione della delega, l’onorevole Vietti ha marcato aspetti fortemente restrittivi e soffocanti dello sviluppo cooperativo.
A sei mesi dall’approvazione del testo si deve dunque registrare un clima generale in cui riemergono pregiudizi contro le cooperative e ciò nonostante la collaborazione fino al limite del possibile che Confcooperative e le altre centrali hanno sin qui dimostrato. Al presidente Marino, l’on. Vietti pare più propenso a dare spazio a chi ritiene la cooperazione un’anomalia del sistema economico italiano, che a impegnarsi per ammodernare le cooperative come previsto nel testo di riforma del diritto societario. Pare infatti che si stiano prendendo in considerazione definizioni della prevalenza inaccettabili – addirittura la totalità – la preclusione di strumenti di sviluppo alle cooperative autentiche, e che si perseveri nel tentativo di spezzare l’organicità del movimento cooperativo, facendo della cooperazione non più un unico albero con rami differenti, bensì un insieme di cespugli non armonizzati tra di loro e da rinsecchire.
Se tali pregiudizi dovessero influenzare i lavori della commissione Vietti, che si mantiene in una posizione di neutralità inadeguata alla difesa dei valori della cooperazione ne deriverà un danno per il movimento cooperativo e la sua funzione unica e insostituibile, sul piano sociale e su quello economico/occupazionale.

Queste dichiarazioni colpiscono anche poiché avvengono all’indomani del varo della normativa sul prelievo fiscale sulle cooperative, che ha sancito un importante punto di equilibrio nel confronto tra movimento cooperativo e governo. Le dichiarazioni dell?onorevole Vietti riportano invece il clima a temperatura elevata. Pareva che nella maggioranza gli intendimenti punitivi presso le cooperative fossero superati, ma il pregiudizio è duro a morire. Se il dialogo sociale procede in questo modo, c’è da temere che sull’articolo 5 del testo di riforma del diritto societario si replichi lo scontro in atto sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, nonostante l’appartenenza dell’on. Vietti a quella parte politica che ha favorito il dialogo tra le parti sociali con formali aperture, salvo fare successivamente marcia indietro e richiudere la porta al confronto.

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