?Casa di Gino? è un?azienda agricola gestita dall?Opera Don Guanella. Nata 50 anni fa grazie al lascito di una famiglia milanese avvenuta dopo la morte al fronte del figlio Gino, inizialmente si occupa degli orfani di guerra poi man mano sostituiti dai disabili. I ?ragazzi? che oggi fanno capo a questa struttura sono quarantuno e vanno dai 19 ai 65 anni. Si occupano di allevamento, campagna, serre e vivono, divisi in gruppi, in alcuni appartamenti. L?équipe che si occupa del lavoro educativo è formata da figure diverse: educatori, consulenti, pedagogisti e psichiatri che si servono anche dell?aiuto di alcuni volontari. Dove è possibile si cerca di salvaguardare il rapporto con la famiglia di origine. Qualche ragazzo torna a casa una volta alla settimana, altri ogni 15 giorni, qualcuno non ci torna mai. La giornata inizia presto, sistemando la propria camera e facendo colazione insieme. Poi si parte per il lavoro, sotto la supervisione degli educatori. Nel pomeriggio si fa il punto sulle attività svolte e ci si dedica alla lettura o a hobby diversi. Fino all?anno scorso dei maestri di una scuola di Como tenevano un corso di alfabetizzazione.
I rapporti tra i ragazzi sono intensi, a volte fatti di contrasti o invidie, per esempio tra chi ha una famiglia e chi no. «Sono legami normali», sottolinea don Cesare, responsabile educativo, «come quelli che si creano tra tutti noi. Sta all?educatore capire cosa c?è sotto un conflitto. E infatti, la nostra stanchezza non è fisica, ma emotiva. Perché ti scontri con il limite di ciò che puoi fare».
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