Mondo

Afghanistan: Karzai striglia l’Occidente

«Dove sono gli aiuti promessi?»

di Gabriella Meroni

Il primo ministro ad interim dell’Afghanistan Ahmid Karzai ha ricordato alla comunita’ internazionale che essa si e’ impegnata a versare 4 miliardi e mezzo di dollari di assistenza al suo paese, ma che questi aiuti ancora non arrivano, in una riunione avvenuta ieri a Kabul con rappresentanti dei paesi donatori e con organizzazioni internazionali. Durante la prima riunione del ‘comitato di applicazione’ che ha come compito quello di individuare i contesti in cui utilizzare questi aiuti economici, Karzai ha rimproverato i donatori perche’, a dispetto delle promesse fatte a Tokyo, i fondi stanno impiegando troppo tempo per arrivare a destinazione. A Tokyo, nel gennaio scorso, in una conferenza internazionale i paesi donatori si erano impegnati a versare 1,8 miliardi di dollari di aiuti nel 2002 all’Afghanistan su un totale di 4,5 miliardi di dollari in cinque anni. In una situazione internazionale e afghana molto instabili, ”c’e’ bisogno urgente” ha detto Karzai ”di azioni concrete per migliorare l’esistenza della popolazione afghana e rimettere in marcia l’economia” del paese. E per lanciare la prima parte di una serie di programmi concreti di sviluppo, previsti per il mese di maggio, il governo di Kabul non aspetta che la prima parte dei finanziamenti. L’instabilita’ in Afghanistan e’ anche legata – ha sottolineato oggi parlando con la France presse il rappresentante delle truppe francesi della forza multinazionale di pace in Afghanistan (Isaf), colonnello Thierry Mone’ – alla grande quantita’ di armi ancora presente nel territorio. Sono trai 600 e i 700 mila, secondo l’ufficiale francese, gli uomini che sono in possesso di armi, sia legalmente che illegalmente. Al momento dell’insediamento del governo provvisorio, questo, per non esasperare possibili tensioni non ha in ogni situazione setacciato territorio e perquisito persone alla ricerca di armi. Ma il disarmo – ha ricordato Mone’ – era una priorita’ per l’Isaf, che sta tentando di addestrare una polizia afghana. Mone’ ha poi detto che, nonostante il mancato attentato di lunedi’ a Jalalabad al ministro della difesa afghano Mohammad Qasim Fahim, e lo sventato complotto ai danni di Karzai fomentato dall’ex signore della guerra Gulbuddin Hekmatyar – in esilio in Iran dal ’96 ma forse rientrato in Afghanistan da poco gli incidenti, in Afghanistan ”sono poco numerosi”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA