Economia

Cooperative, cambia il regime fiscale

Il provvedimento del Consiglio dei ministri di ieri. Soddisfazione di Legacoop e Compagnia delle Opere

di Redazione

Il governo e le organizzazioni del movimento cooperativo Agci, Confcooperative, Legacoop e Unci sono pervenuti ad una ragionevole intesa sul capitolo della fiscalità delle cooperative. E’ quanto rende noto un comunicato del ministero dell’economia e delle finanze nel quale si legge che ”in attesa di definizione del nuovo ordinamento di diritto societario e della messa a punto del conseguente regime fiscale per le cooperative, si adotterà, con decreto legge (anche superando le previsioni dello Statuto del contribuente), una normativa fiscale transitoria per un periodo di due anni. Inoltre la norma conferma il principio fondamentale per le società cooperative della intassabilità degli utili destinati a riserva indivisibile. Tale principio tuttavia nella fase transitoria opererà non per la totalità degli utili ma per una parte di essi, differenziata per settori, comunque superiori alla metà. L’intesa poi stabilisce che al di là della norma delega, anche il settore del credito cooperativo si è fatto parte attiva nel condividere l’impegno richiesto a tutto il movimento cooperativo. Il Governo si impegna ad operare per favorire la diffusione vocalista del credito cooperativo e per sostenere i processi di coesione e integrazione del sistema; il Governo si impegna a sostenere lo sviluppo della cooperazione anche al fine di rafforzarla in tutto il territorio nazionale. Per questa via si rinsalda anche l’unita’ ordinamentale dell’esperienzacooperativa italiana. Le cooperative sociali restano escluse dall’imposizione. ”Alla luce dell’esperienza realizzata sulle norme transitorie – continua il comunicato – il dialogo proseguirà sulle scelte future a valle della riforma del diritto societario. In sede di determinazione della disciplina fiscale conseguente alla attuazione della riforma del diritto societario si prevederà, per le cooperative che rientrano nei parametri previsti dal comma due dell’art. 5 della legge 366/01, una ulteriore fase transitoria, che si escluderà al quinto anno. ”E’ impegno comune – conclude il comunicato – confermare il carattere intergenerazionale delle cooperative, favorendo la costituzione di piu’ congrue riserve legali obbligatorie. I nuovi provvedimenti fiscali sulle cooperative, diffusi quest’oggi da Palazzo Chigi, incontrano il favore del presidente di Legacoop Ivano Barberini, secondo il quale ”come sempre avviene quando la logica del confronto prevale su quella dello scontro, si arriva sempre ad uno sbocco ragionevole”. Un risultato nel suo insieme accettabile non era scontato, spiega, visto che ”il provvedimento nella sua impostazione originale prospettava un uso della leva fiscale per cambiare in maniera radicale la natura dell’impresa cooperativa”. In questo quadro, osserva, e’ stato positivo che, rispetto a quanto era avvenuto per l’approvazione dell’articolo 5 della delega per la riforma del diritto societario, in questo caso il Governo non sia rimasto sordo alla richiesta di avviare un confronto con tutte le centrali cooperative. Alle cooperative, spiega Barberini, è stato chiesto un sacrificio pesante, complessivamente nell’ordine di alcune centinaia di milioni di euro (alcune centinaia di miliardi di lire) di maggiori oneri fiscali; ”ma e’ un sacrificio – e questa è una novità positiva rispetto all’impostazione originaria del decreto – al quale viene chiamato a concorrere il movimento cooperativo nella sua interezza”. Altro commento positivo arriva da Giorgio Vittadini, presidente della Compagnia delle Opere secondo il quale ?Per una volta è stata scelta la strada della concertazione e ne è uscito un provvedimento ragionevole?.


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