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Giornata della disabilità: più lavoro e più risorse per il Dopo di noi

«Una vita davvero indipendente e autonoma non può realizzarsi senza una adeguata copertura finanziaria», dichiara Marco Rasconi, presidente nazionale dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. «È necessario investire a lungo termine e aumentare il sostegno economico per garantire i diritti fondamentali di tutti, contro ogni discriminazione»

di Redazione

Più opportunità di lavoro vero per le persone con disabilità e più fondi per il Dopo di Noi: sono queste le richieste di UILDM in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità che si celebra il 3 dicembre in tutto il mondo e che quest’anno ha per tema il coinvolgimento delle persone con disabilità nell’ottica di garantire l’inclusione e l’uguaglianza, come parte dell’agenda 2030 che ha incluso la salute e il benessere per tutti, la riduzione delle disuguaglianze e il lavoro dignitoso fra i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle nazioni. «Una vita davvero indipendente e autonoma non può realizzarsi senza una adeguata copertura finanziaria», dichiara Marco Rasconi, presidente nazionale dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. «È necessario investire a lungo termine e aumentare il sostegno economico per garantire i diritti fondamentali di tutti, contro ogni discriminazione».

Il fondo sul Dopo di noi da un lato ha subito un taglio di 5 milioni di euro per ciascuno dei due anni 2018 e 2019 nella Legge di stabilità votata lo scorso anno e l’impegno preso dal Governo a ripristinare le risorse previste dalla legge non è stato ancora mantenuto. In più la sua attuazione è fortemente in ritardo: a oggi solo in 4 Regioni (Lombardia, Marche, Molise e Toscana) si è partiti con i progetti individuali per una vita autonoma, ben lontani dunque dal poter dire che le persone con disabilità siano nelle condizioni di vivere in modo indipendente su tutto il territorio nazionale e di avere pari accesso a tutti i servizi. Le Sezioni UILDM portano avanti progetti di Vita Indipendente e consulenze in collaborazione con le realtà locali: ad esempio UILDM Lazio, Milano, Pisa e Cicciano realizzano percorsi di questo tipo nel loro territorio e le Sezioni di Legnano e Genova hanno in gestione delle case per valorizzare le scelte personali e favorire l’acquisizione di sempre maggiore autonomia da parte delle persone con disabilità.

Anche il diritto al lavoro è disatteso. Secondo l’Osservatorio nazionale della salute nelle regioni italiane la percentuale di donne con disabilità nella fascia d’età 15-44 anni che lavorano è il 20,4% (contro il 46,3% della popolazione femminile per la stessa fascia d’età); mentre gli uomini con disabilità occupati in quella fascia di età sono il 24,8% (contro il 62,7% del resto della popolazione maschile). Sono dati che meritano un investimento in termini di impegno e di forze: UILDM, attraverso il progetto PLUS finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali con il primo bando “unico” previsto dalla riforma del Terzo settore, promuove l’inserimento lavorativo, sociale e territoriale offrendo a 80 persone con disabilità dai 18 ai 40 anni in 16 regioni italiane un percorso di orientamento, formazione e job coaching. «Auspichiamo la creazione di una collaborazione costruttiva con le diverse istituzioni e realtà locali e siamo disponibili a condividere il know-how acquisito in anni di realizzazione di progetti e di esperienza al fianco delle persone con disabilità e delle loro famiglie», continua Marco Rasconi. «Per questa ragione ci mettiamo a disposizione per un confronto con le istituzioni, le associazioni e il mondo professionale in generale».

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