Volontariato

Ciascuno riconosca le colpe

Per la prima volta vengono fornite cifre ricavate sul campo che fotografano la drammatica realtà di un Kosovo sempre più diviso tra le due etnie.

di Redazione

Che il Kosovo si fosse prima svuotato degli albanesi, durante la guerra, e in seguito dei serbi, dopo la guerra, lo si sapeva. Ma ora per la prima volta vengono fornite cifre ricavate sul campo che fotografano la drammatica realtà di un Kosovo sempre più diviso tra le due etnie, che vivono ormai lontane l?una dall?altra. I dati provengono da una ricerca svolta dai Beati i Costuttori di pace nelle municipalità di Peje e Istok, lo scorso agosto, su incarico dell?Acnur. Un esempio del valore civile e sociale della presenza del corpo di pace in quelle zone.
Ecco dunque un riassunto della situazione demografica in quelle zone messa a confronto con la situazione del 1991 (riportiamo solo i centri che nel ?91 superavano i 1500 abitanti). L?aumento dei villaggi monoetnici con popolazione albanese, molti villaggi serbi ora completamente deserti (come Belo Polje, Brestovik, Ljevosa), l?esodo dei serbi in villaggi prima misti: queste le osservazioni empiriche emerse. E la conclusione affronta il difficile tema della riconciliazione, su cui i volontari del corpo di pace scrivono: ?Un primo passo verso un futuro di convivenza e riconciliazione in Kosovo dovrà basarsi su un?ammissione di responsabilità fatta in modo pubblico. Sarà importante lavorare perché le dichiarazioni rese in privato diventino pubbliche.
Sarà importante lavorare per individuare le responsabilità di quanto è avvenuto e sta avvenendo per non cadere nello stereotipo della colpevolizzazione generale per appartenenza etnica?. Un rischio che come dimostrano le continue uccisioni in Kosovo è tutt?altro che scongiurato (il testo completo della ricerca è disponibile sul sito Internet:
www.peacelink.it

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