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M.O. Il grido di Annan, situazione umanitaria da shock

Kofi Annan: ''Ho l'impressione che saremo scioccati da ciò che vedremo. Stiamo ricevendo troppi resoconti indipendenti per poter pensare che non siano credibili''.

di Paul Ricard

Un urlo di preoccupazione (”Sono sconvolto”) per la crisi umanitaria nelle città palestinesi ed un fosco avvertimento al mondo: ”Ho l’impressione che saremo scioccati da ciò che vedremo. Stiamo ricevendo troppi resoconti indipendenti per poter pensare che non siano credibili”. Kofi Annan, segretario generale dell’Onu, ha scelto oggi a Madrid di rimarcare con una dichiarazione separata dai tre partner del ‘Quartetto’ (Ue, Stati Uniti e Russia) la sua angoscia per le conseguenze dell’offensiva militare israeliana sulla popolazione palestinese. Annan ha sottolineato che le vere dimensioni della crisi umanitaria saranno evidenti solo quando si allenterà la ‘stretta’ di Sharon sulle città assediate. Ed ha fatto intendere che la realtà potrebbe essere ancora più drammatica di quanto si immagini: ”Nessuno di noi potrà conoscere la vera gravità della crisi – ha detto – finché non avremo riguadagnato pieno accesso su tutti i territori teatro della battaglia. Ma ho la sensazione che saremo scioccati da quel che vedremo”. Attraverso la morsa con cui l’esercito di Sharon ha sigillato le città palestinesi, filtrano a ritmo crescente notizie di sofferenze ed abusi ai danni delle popolazioni civili. Annan, che pure ha condannato anche oggi senza mezzi termini gli attentati terroristici contro i cittadini di Israele, ha usato parole dure nei confronti del governo di Ariel Sharon: ”La comunita’ internazionale – ha scandito – chiede che Israele onori i suoi obblighi di tutelare i civili secondo il diritto umanitario internazionale e fermi la distruzione delle proprieta’ civili. Il rispetto del diritto e delle organizzazioni umanitarie internazionali – ha aggiunto – è il requisito fondamentale per ogni nazione che aspiri a dichiararsi democratica, e voglia far parte della comunità internazionale”. Il segretario generale dell’Onu ha ampliato l’orizzonte anche al di là delle necessità più urgenti: ”La situazione economica in Palestina – ha insistito – è deplorevole. Occorre incrementare l’assistenza per la ricostruzione. C’è moltissimo lavoro da fare, ma prima di tutto bisogna fermare la violenza”.


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