Mondo

Usa: cade un mito, i pronto soccorso non funzionano pi

Sovraffollamento di pazienti e carenza di personale all'origine della crisi. E i medici battono cassa allo Stato

di Gabriella Meroni

Profonda crisi per le E.R. (emergency rooms) i reparti d’emergenza americani che rischiano in qualche caso addirittura la chiusura, a causa del sovraffollamento e della cronica carenza di infermieri. Un tempo fiore all’occhiello del sistema sanitario americano, le E.R. sono ormai talmente affollate che le autoambulanze vengono dirottate verso altri ospedali con un ritmo sempre piu’ preoccupante, ha denunciato l’ Associazione Ospedaliera americana che ha pubblicato un rapporto sul problema. E’ soprattutto l’incapacita’ di far fronte al continuo flusso di malati, causato in particolare dall’arrivo quotidiano di ‘legioni di pazienti non assicurati’, a determinare lo stato di semiparalisi e la conseguente crisi dei pronto soccorso. Ma non sono solo i corridoi dei reparti d’urgenza ad essere sovraffollati; la crisi riguarderebbe infatti tutto il sistema ospedaliero se e’ vero, come denuncia il rapporto, che sei nosocomi su dieci in tutti gli Stati Uniti non hanno neppure un letto libero. Le lobby ospedaliere, che chiedono al governo piu’ fondi e finanziamenti per programmi sanitari, sostengono che il prolungamento dei tempi d’attesa si ripercuote sui tempi di ricovero e sui costi, in un circolo vizioso che determina anche ritmi di lavoro eccessivi per il personale medico ed infermieristico con conseguente stress e scadimento della qualita’ delle prestazioni. Se trova dunque conferma l’iperattivita’ del personale delle E.R., il serial televisivo che ha spopolato sui teleschermi di mezzo mondo propagandando l’abnegazione dei medici Usa del pronto soccorso, la realta’ offre un quadro diverso per quanto riguarda il buon funzionamento delle strutture. Per riportare gli ospedali e le E.R. all’efficienza di un tempo, non basterebbe neanche George Clooney, visto che il rapporto dell’Associazione ospedaliera chiede la creazione di oltre 168mila posti di lavoro (infermieri per il 75 per cento dei casi).


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