Famiglia

Fuorisalone al Refettorio Ambrosiano

Fino a sabato 16 aprile visite guidate alle opere d'arte, occasione per incontrare l'architetto e designer Anna Barbara autrice dell'ultima installazione che sottolinea «Questo luogo è rivoluzionario: ci fa capire che davanti alla bellezza siamo tutti poveri». E domenica 17 aprile pranzo di raccolta fondi con lo chef Andrea Aprea

di Antonietta Nembri

A Milano il Fuorisalone è un’occasione di aperitivi ed eventi dove non sempre il design è il solo protagonista. Quest’anno alle tante location nelle vie più fashion del capoluogo lombardo se ne aggiunge una per così dire imperdibile. Fino a sabato 16 aprile, infatti, il Refettorio Ambrosiano diventa un Fuorisalone della Milano Design Week. Per tutta la settimana del salone del mobile, guide volontarie mostreranno ai visitatori le opere che fanno della mensa solidale, che ogni sera nel quartiere di Greco offre una cena ad un centinaio di persone in difficoltà, anche una vera e propria galleria d’arte.

L’ultima installazione creata per il refettorio è il progetto “Ut unum”, un elemento di arredo che diventa una metafora della possibile comunione tra fedi e credi differenti, realizzata dall’architetto e designer Anna Barbara che si potrà incontrare, proprio in occasione di questa apertura sabato 16 aprile dalle ore 15 alle 17.


L’opera consiste in un sistema di teli, realizzati con tessuti di alta qualità provenienti da scarti industriali, posti a schermare le finestre del lato sud del Refettorio Ambrosiano, su cui l’autrice ha rappresentato gli alimenti che hanno un valore simbolico nelle differenti tradizioni religiose e culturali, come in una sorta di “Cena prossima” nelle quali le differenze si mescolano e si valorizzano.

«Credo che il Refettorio Ambrosiano sia il luogo più rivoluzionario del Salone del Mobile, perché ci fa capire che davanti alla Bellezza siamo tutti poveri. E aprire al pubblico questo luogo proprio in questa settimana mi sembra anche una provocazione per chi invece crede che gli oggetti di design debbano essere necessariamente esclusivi: qui il bello non è più un lusso, diventa inclusivo», ha detto l’architetto e designer Anna Barbara.

Spiegando le ragioni dell’iniziativa Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, precisa: «Vogliamo portare al Refettorio i visitatori del Fuorisalone per lanciare un messaggio forte: gli ultimi non devono essere considerati scarti».

Le visite si svolgeranno da oggi, martedì 12, a sabato 16 aprile dalle ore 15 alle 18 (oppure su appuntamento chiamando il numero: 02.760377 o scrivendo a: eventi@refettorioambrosiano.it). Concluderà questa settimana dedicata al bello e al buono, domenica 17 aprile alle ore 12.30, un pranzo di raccolta fondi organizzato in collaborazione con l'associazione Chic – Charming Italian Chef e preparto da Andrea Aprea, chef stellato del Ristorante Vun di Milano. Prenotazione ed offerta si raccolgono sulla piattaforma di crowdfunding: noprofit.upeurope.com/u/it. Le donazioni (minimo 100 euro) contribuiranno a sostenere l’attività del Refettorio Ambrosiano per il 2016.

«Il Salone del Mobile è la manifestazione culturale più importante non solo di Milano ma d’Italia e quindi è giusto che il Refettorio Ambrosiano vi faccia parte e testimoni la sua capacità progettuale, presentando oggetti utili e belli», ha detto Davide Rampello, curatore del Refettorio Ambrosiano. «Il destino dell’uomo è il viaggio e mi auguro che Refettorio possa continuare a vivere questo viaggio dentro se stesso e la vita della città».

L’essere parte dell’evento di questa settimana non ferma le normali attività del Refettorio Ambrosiano che alla sera, dalle ore 18.30, continuerà a preparare la cena per i suoi ospiti.

Il Refettorio Ambrosiano, nato da un’idea di Massimo Bottura e Davide Rampello e realizzato e gestito da Caritas Ambrosiana, ospita permanentemente opere d’arte create appositamente per questo luogo e donate da alcuni dei più importanti artisti contemporanei. Si possono ammirare per esempio una stampa tipografica di Carlo Benvenuto, un affresco di Enzo Cucchi, l’installazione al neon Nomoreexcuses di Maurizio Nannucci, un’acquasantiera di Gaetano Pesce e 13 tavoli d’autore disegnati da altrettanti designer e prodotti da Riva 1920 di Cantù.

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