Famiglia

Pensioni minime, le preoccupazioni dei sindacati

Le nuove procedure - in particolare l'autodichiarazione - per accedere alla maggiorazione rischiano di creare nuovi contenziosi

di Benedetta Verrini

Le nuove procedure che l?Inps dovrà seguire, su indicazione del Governo, per corrispondere l?aumento delle pensioni più basse fino a 516,46 euro preoccupano i sindacati dei pensionati: “non risolvono i problemi e rischiano di aprire un nuovo contenzioso analogo a quello che si è verificato negli anni 80” si legge in un comunicato congiunto SPI CGIL, FNP CISL E UILP UIL. In particolare, l?autodichiarazione proposta per accedere al beneficio rischia di creare problemi: i sindacati ricordano che questa era già stata sperimentata quando sono state istituite le prime maggiorazioni di pensioni. “Anche allora il possesso di redditi di qualsiasi genere (compresi i redditi assoggettati ad imposta sostitutiva dell?Irpef o a ritenuta alla fonte a titolo d?imposta ? in altre parole, gli interessi di depositi bancari o postali) impediva il diritto al beneficio, ma i pensionati, non essendo a conoscenza nei dettagli della normativa fiscale, ritennero di aver diritto e firmarono l?autodichiarazione. In seguito, molti di loro subirono la diminuzione della pensione e, dopo qualche anno, sono stati costretti a restituire le somme percepite indebitamente, che nel frattempo erano arrivate a cifre con molti zeri. Il rischio, dunque, è che il rimedio escogitato dal governo per semplificare la procedura sia più complesso di quello proposto inizialmente. Inoltre, ciò potrebbe riprodurre il doloroso fenomeno degli indebiti previdenziali da restituire” spiega il comunicato. “E? ormai chiaro ? secondo i sindacati – che solo una parte dei fondi stanziati per il ?milione? potrà essere distribuito ai pensionati, se le condizioni stabilite con la finanziaria 2002 non cambieranno. Per realizzare un?operazione più ampia e più equa è necessario invece elevare il livello di reddito coniugale a 26 milioni di lire (pari a 13.427,96 euro ? il doppio del limite individuale), abbassare l?età per il diritto, a partire dalle prestazioni di tipo previdenziale, ed escludere dal reddito influente alcune voci in modo da non penalizzare il piccolo risparmio e quei redditi da pensione su cui si pagano le tasse”.


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