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Sanità: fondi per stranieri e malati di Aids

Il Cipe ha dato il via libera alla concessione di finanziamenti alle Regioni a favore dei malati di Aids e degli stranieri presenti sul territorio italiano.

di Benedetta Verrini

Al via i finanziamenti alle Regioni per l?assistenza sanitaria di categorie di persone particolarmente bisognose di protezione: i malati di Aids e gli stranieri temporaneamente presenti sul territorio nazionale. Si tratta di due deliberazioni del Cipe che stanziano rispettivamente oltre 49 e 30 milioni di euro, sulle residue disponibilità del Fondo sanitario nazionale (2000-2001). La situazione commentata da Lega italiana lotta all?Aids e Consiglio Italiano Rifugiati.
Le due delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica (n. 117 e n. 118 del 21/12/2001), sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 20 marzo 2002: fissano gli stanziamenti complessivi e la ripartizione tra le Regioni.
Nel caso dell?assistenza agli ammalati di Aids, il provvedimento stabilisce che della somma complessiva (oltre 49 milioni di euro, pari a 95 mld di lire), circa 18 milioni di euro dovranno essere destinati per lo svolgimento di corsi di formazione e aggiornamento del personale dei reparti di ricovero per malattie infettive e per malati di Aids. «è un bene che si sostenga la formazione» spiega Lina Calluso, presidente della Lila di Bari, «perché il profilo dei malati si è notevolmente evoluto rispetto a 10-15 anni fa e la prospettiva di vita si è allungata. Gli operatori, oggi, non sono più chiamati ad accompagnare il malato verso la morte, ma verso la vita». La restante parte dei fondi, quasi 31 milioni di euro, è riservata al trattamento domiciliare degli ammalati. La Lila in Puglia ha appena ottenuto il rinnovo della convenzione per l?assistenza domiciliare. «Nella nostra regione è stata scelta la via dell?intervento domiciliare integrato tra pubblico e privato. Siamo partiti da un paio d?anni: l?assistenza pubblica interviene per la parte sanitaria; gli operatori della Lila per la parte sociale. I risultati, fino a ora, sono stati eccezionali. Abbiamo registrato un netto miglioramento della qualità della vita dei malati che con un certo recupero delle condizioni fisiche hanno potuto uscire dall?isolamento sociale. Questo tipo di intervento, oltre a raggiungere l?obiettivo di efficacia-efficienza, consente un notevole risparmio di costi, perché evita ricoveri in ospedale e in case alloggio». Il modello Puglia, fa notare la Calluso, è però seguito soltanto in Veneto e in Lazio. Nelle altre regioni si predilige l?approccio esclusivamente sanitario. La ripartizione dei fondi si basa sul numero di posti letto di day hospital e di degenza ordinaria per le malattie infettive e sul numero dei malati. Tra le Regioni che riceveranno più fondi, in testa c?è la Lombardia (con oltre 13 milioni di euro), seguita dal Lazio (8 milioni) e dall?Emilia Romagna (oltre 4 milioni).
Più basso il finanziamento destinato agli stranieri, pari a quasi 31 milioni di euro, da distribuire tra le Regioni in proporzione al numero delle istanze di regolarizzazione presentate, al numero minimo stimato di stranieri non in regola con le norme sull?ingresso e al soggiorno, alla spesa per i ricoveri per gravidanza e parto. In testa alla classifica dei finanziamenti, anche in questo caso, la Lombardia (con oltre 7 milioni di euro), seguita da Lazio (oltre 5 milioni) e Toscana (oltre 3 milioni). «Questa è la quinta deliberazione, dal 1997 al 2000, che viene emanata a copertura delle spese per le cure essenziali, preventive e continuative per gli stranieri temporaneamente presenti in Italia, irregolari e clandestini» spiega Arif Oryakhail, medico del progetto Vi.To. (Accoglienza e cura vittime di tortura), cofinanziato dalla Commissione Europea e dal Fondo volontari Onu per le vittime di tortura, e affidato al Consiglio italiano per i rifugiati. «Pur essendo presumibilmente una copertura parziale delle spese» dice Oryakhail, «è certamente un atto chiaro della volontà di garantire interventi di tutela sanitaria per gli immigrati presenti in Italia anche in condizione di irregolarità giuridica, indicando il diritto alla salute come fondamentale e irrinunciabile, in linea con quanto sancito dalla Costituzione e dalle norme sull?immigrazione».

IDENTIKIT DEI PROVVEDIMENTI
Stranieri:
Tipo: Deliberazione Cipe n.117 del 21 dicembre 2001 (GU n.67 del 20 marzo 2002)
Stanziamento: 30,987 milioni di euro (pari a 60 mld di lire)
Destinazione: Assistenza sanitaria agli stranieri temporaneamente presenti nel territorio nazionale

Malati di Aids
Tipo: Deliberazione Cipe n.118 del 21 dicembre 2001 (GU n.67 del 20 marzo 2002)
Stanziamento: 49,063 milioni di euro (pari a 95 miliardi di lire)
Destinazione: Svolgimento di corsi di formazione del personale di reparto (35 mld di lire) e trattamento domiciliare malati (60 mld di lire)

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