Economia
I dodici imprenditori sociali che stanno cambiando il mondo
Fondata da Klus Schwab, l'ideatore del World Economic Forum, la Fondazione Schwab, che ad oggi conta 260 aziende proveniente da 70 paesi diversi, premia ogni anno le migliori imprese sociali. Ecco la miglior dozzina, purtroppo priva di italiani, del 2016
Fondata da Klus Schwab, l'ideatore del WEF, World Economic Forum, la Fondazione Schwab, che ad ad oggi conta 260 aziende proveniente da 70 paesi diversi, premia ogni anno le migliori imprese sociali. «Gli imprenditori sociali sono mossi dal desiderio di far qualcosa per risolvere problemi che normalmente non sono affrontati con l’urgenza che meriterebbero. Sono uomini e donne impegnati in diversi ambiti, ma hanno un obiettivo comune: trovare soluzioni innovative per rispondere a sfide sociali, ambientali e tecnologiche», fa sapere Hilde Schwab, cofondatrice e presidente dalla Fondazione Schwab.
Nell'elenco degli imprenditori sociali più innovativi di quest’anno non ci sono aziende italiane ma c’è Nina Smith di GoodWeave. L’organizzazione non profit collabora con le principali aziende a livello mondiale, tra cui Macy, Restoration Hardware e Target, per fermare lo sfruttamento minorile nella produzione di tappeti in Nepal, Afghanistan e India. L’attività di GoodWeave ha contribuito a ridurre dell’80% il numero dei cosiddetti “bambini tappeto” e mira a eliminare del tutto l’utilizzo di minori nel settore tessile entro il 2020.
In Francia, Jean-Marc Borello è a capo del Groupe Sos. La maggiore impresa sociale del mondo coordina 330 organizzazioni nel mondo che offrono programmi per l’occupazione e la solidarietà sociale.
Dall’Europa all’Asia. Circa 12 milioni di persone lavorano nelle Filippine nel settore agricolo, dove il tasso di povertà è stimato al 37%. Fondata nel 2010, la Kennemer Foods International è una società agro-alimentare che fornisce gli agricoltori gli strumenti di cui hanno bisogno per raccogliere cacao di alta qualità e migliorare le proprie condizioni di vita.
La maggior parte di cacao del Ghana è coltivato in piccole aziende familiari. Dal 1990 Kuapa Kokoo che oggi è una cooperativa di 65.000 agricoltori ghanesi è il principale azionista di Divine Chocolate, L’azienda di produzione di cioccolato equo fondata da Sophi Tranchell paga agli agricoltori un prezzo minimo garantito. Oltre a ciò è pagato un fair trade premium di 200 dollari a tonnellata, che va a finanziare progetti di sviluppo, formazione e servizi a beneficio delle comunità dei produttori.
In Sudafrica Tracey Chambers di Clothing Bank recluta madri disoccupate e le iscrive a un programma di formazione di due anni per farle diventare donne d’affari indipendenti. Spera in questo modo di aiutarle ad uscire dalla povertà.
Gli statunitensi David Risher e Colin McElwee hanno invece deciso di contrastare la povertà e l’alfabetismo a colpi di ebook. Dal 2010 Worldreader ha permesso a più di 6 milioni di bambini e adulti residenti in particolare nei paesi africani, di accedere ad un catalogo di 28.500 titoli in 43 lingue ad un costo di appena due dollari a persona. Per combattere l’inquinamento dell’aria nei paesi in via di sviluppo una pandemia che ogni anno uccide più di Aids, malaria e tbc messi insieme, lo statunitense Ron Bills ha fondato Envirofit International. Una società che produce una stufa tecnologica a combustione pulita in grado di ridurre le emissioni di CO2 di 15,3 milioni di tonnellate.
In Marocco Yasmina Filali della fondazione Orient Occident offre assistenza psicologia a rifugiati e migranti. Soprattutto alle rifugiate e richiedenti asilo, vittime di violenza mentre cercano riparo in Europa. Fra le imprese scelte, Daily Dump dell’imprenditrice Poonam Bir Kasturi incoraggia le famiglie indiane dei centri urbani a convertire i rifiuti organici in compost. Oltre a fornire un modo per smaltire la spazzatura generata in casa. Il programma fornisce anche mezzi di sussistenza agli artigiani dei vasi di terracotta che vengono utilizzati per il compostaggio.
Ancora dal Sud Africa arriva un altro esempio di innovazione reale ad alto impatto. Luvuyo Rani di Silulo, gestisce negozi IT e centri di formazione nelle aree rurali del paese offrendo opportunità di lavoro per i giovani.
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