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Fisco & non profit attenti alle illusioni

Fino a quando una legge non è pubblicata è meglio aspettare, soprattutto quando si parla di effetti economici. Per il Terzo settore non è ancora il tempo delle certezze

di Redazione

Ho letto sullo scorso numerio di Vita che il Collegato alla Finanziaria porterà grossi vantaggi fiscali agli enti non profit. Come e quando potremo beneficiare di questi vantaggi? O.d.T. (email, Roma) isponde Carlo Mazzini È bene premettere che stiamo parlando di disegni e proposte di legge, di qualcosa, cioè, che deve passare per un numero imprecisato di Commissioni consultive, pareri eccellenti, revisioni, andate e ritorni Camera – Senato; alla fine di questo infinito viaggio – garanzia e malattia del parlamentarismo italiano – si arriverà a norme finali, certe, definite. Per ora possiamo – documenti parlamentari alla mano – cercare di capire il senso e la portata dei provvedimenti. Un primo provvedimento permetterebbe alle organizzazioni di volontariato iscritte ai registri regionali – e solo ad esse – di ricevere contributi ?per l’acquisto di autoambulanze e di beni strumentali utilizzati direttamente ed esclusivamente per le attività ??. Per chi ha memoria dei tragici trascorsi Iva riguardanti il volontariato, tali espressioni non dovrebbero risultare del tutto nuove. Circa cinque anni fa, infatti, la telenovela ?Iva – volontariato? si concludeva con la dichiarazione da parte dell?amministrazione finanziaria secondo cui la sola ?esenzione Iva? ipotizzabile riguardava l?acquisto di mezzi e beni strumentali utilizzabili direttamente ed esclusivamente dalle organizzazioni stesse; da tale espressione le stesse Finanze desumevano che l?ambito di esenzione dovesse ridursi al solo acquisto di autoambulanze, natanti ed elicotteri per il soccorso (sic!). Ciò che temo, in definitiva, è il ripetersi della storia, per cui se il legislatore non definisce ex ante i beni strumentali, questi rischiano di essere individuati da qualche tecnico ministeriale tra i soli mezzi di soccorso (tra i quali i natanti e gli elicotteri, notoriamente di larghissimo uso tra le organizzazioni di volontariato). Rilevo anche come il provvedimento in oggetto non parli di Iva ma di generici contributi; per ora non ha quindi senso riferire di ?esenzioni Iva? a favore del volontariato. Per ciò che riguarda la tempistica, sarebbe previsto il finanziamento dei contributi anche per l?anno 2000, ma sinceramente non saprei se tra legge, decreti attuativi e circolari ministeriali riusciremo realisticamente a usufruire di tale opportunità entro la fine dell?anno in corso. Altra novità consisterebbe – per il regime afferente le associazioni sportive dilettantistiche (e solo per esse) – nell?innalzamento da 1 a 2 milioni del limite di detraibilità delle erogazioni liberali in denaro eseguite da persone fisiche (il limite per le Onlus è di 4 milioni) oltre a quello di 2 milioni o del 2 % del reddito dichiarato per le persone giuridiche (in questo caso si tratta di deducibilità). Qui la cosa è realizzabile in tempi certamente più stretti; infatti si tratta di sostituire solo i termini monetari in una legge (la 133 del 99) vigente e funzionante in toto. L?ultima novità che segnalo è quasi un gossip, non tanto per la pubblicità della stessa (i testi li abbiamo trovati sul sito del Senato) ma per il suo contenuto. La commissione Finanze e tesoro di Palazzo Madama ha speso parole pesantissime sulla legge istitutiva della nuova imposta sugli intrattenimenti che sostituisce dal primo gennaio di quest?anno quella ?sugli spettacoli?; in definitiva, la Commissione richiede all?assemblea di riformare in toto la 60 del ?99, in quanto sono sorti parecchi dubbi a riguardo della sua reale applicabilità. A tale proposito, i relatori riferiscono di un panorama quanto meno desolante; gli uffici Siae non sanno come rispondere ai quesiti dei cittadini, l?amministrazione finanziaria non affronta nel concreto gli aspetti applicativi della norma e lascia inesitati i casi presentati da parte della stessa Siae; i contribuenti – contro l?ispirazione originaria della legge – finiscono per pagare di più rispetto al passato e (aggiungiamo noi) nell?insicurezza più totale per ciò che riguarda l?assolvimento definitivo degli obblighi fiscali. Le proposte suggerite dalla commissione sono meritevoli di un?approfondita analisi tecnica e di una presa di posizione politica; ci auguriamo che il combinato ?denuncia – mozioni? porti a una definitiva e realistica regolamentazione del settore ?intrattenimenti?. Il non profit – anche in questa materia – merita qualche certezza in più.


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