Volontariato

Sardegna: 12 mila addetti nelle imprese sociali

Una ricerca del Consorzio SIS (Sviluppo Impresa Sociale), sull'economia sociale in Sardegna.

di Redazione

Lo stato dell’economia sociale in Sardegna. Il Consorzio SIS (Sviluppo Impresa Sociale) lo scorso 15 marzo nella sala Angioy del palazzo della Provincia di Sassari, ha presentato il primo rapporto sul terzo settore nell’isola, uno studio effettuato per fare il bilancio di un’esperienza che anche nella nostra regione sta conoscendo un grande sviluppo. L’indagine, che il Consorzio SIS ha realizzato in collaborazione con l’Iref, l’Università di Sassari, e le Acli, si proponeva di delineare un quadro conoscitivo dell’economia sociale, sia come approfondimento di studio che ai fini di un intervento formativo, politico, normativo su un settore che negli ultimi vent’anni si è sviluppato soprattutto nell’Italia settentrionale e in quelle che una volta erano considerate le “regioni rosse” ma pochissimo nell’Italia meridionale. Dalla ricerca è emerso che la Sardegna risulta fuori dagli schemi rispetto alle altre regioni del meridione d’Italia, infatti, negli ultimi vent’anni, nell’isola sono nati circa dodicimila nuovi posti di lavoro nel terzo settore, un dato significativo che vede un incremento soprattutto nelle province di Cagliari e Sassari. Il terzo settore sardo, grazie all’economia sociale, occupa 11.290 addetti retribuiti con modalità contrattuali diversificate e se a tale quota si aggiunge la stima della domanda relativa al biennio 2000/2001 (quasi 2000 nuovi addetti), si ricava che il settore non lucrativo offre opportunità di impiego al 3,7% dei lavoratori impiegati, nell’isola, nel settore dei servizi. Infatti, in Sardegna operano circa 1565 imprese sociali impegnate principalmente nel settore socio- assistenziale, soprattutto cura degli anziani, malati e portatori di handicap integrando o spesso sostituendo l’intervento del settore pubblico. Circa un quinto delle cooperative e delle associazioni presenti in Sardegna si trovano nella provincia di Sassari, gran parte di queste sono state costituite negli ultimi quindici anni. Insieme a Cagliari, Sassari presenta un’altra caratteristica importante, chi lavora in queste organizzazioni nella maggior parte dei casi risulta assunto regolarmente, mentre nelle province di Nuoro e Oristano prevale ancora molto il volontariato. Un forte sviluppo si rileva anche nella cosiddetta imprenditorialità solidale, rappresentata da associazioni non a scopo di lucro che si occupano dell’inserimento sociale dei soggetti più svantaggiati (tossicodipendenti, malati cronici, alcolisti e detenuti). Gran parte delle imprese sociali è impegnata in interventi di carattere culturale, questo si spiega anche con la particolarità “etnica” della Sardegna e con il problema della salvaguardia del suo immenso patrimonio naturalistico. Dalla ricerca risulta che in tutto nell’isola sono presenti 650 organizzazioni non profit che hanno una rilevanza economica. E’ emerso quale vero, grande problema del terzo settore la forte dipendenza dal settore pubblico, infatti quasi tutte le risorse arrivano dagli enti locali e dallo stato, un fatto che impedisce alle imprese sociali di essere completamente autonome, soprattutto per quanto riguarda le scelte di indirizzo propriamente imprenditoriale. Consorzio SIS, per saperne di più


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