Formazione

Vittorio Foa e Rita Borsellino firmano contro il ddl Bossi Fini

Un appello per rivedere i punti inaccettabili del disegno di legge sull'immigrazione viene lanciato dall'associazione "Nessun luogo è lontano"

di Barbara Fabiani

Mentre la Camera dei deputati discute il ddl Boss-Fini le associazioni fanno gli estremi tentativi per correggere le sue linee meno condivisibili.
“È un brutto progetto, restrittivo che se approvato senza sostanziali modifiche, porterebbe l’Italia ad isolarsi dall’Europa e ad incoraggiare paura e fobie invece di stabilire un diritto di civiltà in un giusto quadro di sicurezza”, si legge in un appello lanciato dall’associazione “Nessun Luogo è Lontano”, organizzazione vicina al mondo degli scalabriniani.
L’appello ha subito raccolto le firme di nomi autorevoli come Vittorio Foa, Rita Borsellino e Don Mazzi.

Il richiamo è a tutte le forze politiche tutte le forze politiche perché nella discussione alla camera “colgano l’occasione per fermare questo declino antidemocratico e realizzare invece una buona legge sulla quale non gravino pregiudizi ideologici e colpi di maggioranza”, continua l’appello.

“Nessun Luogo è Lontano”, inoltre, afferma la convinzione che le Istituzioni italiane hanno la forza e la capacità di sostenere presso le Istituzioni europee la definizione di una normativa organica in materia di migrazioni, per tutti i Paesi membri, in coerenza anche con il recente vertice di Leaken e con il trattato di Nizza.

Tra i Primi firmatari dell’appello
AFFRONTI Mario, BORSELLINO Rita, FOA Vittorio, MANSUETO Serafino, MAZZI Don Antonio, MOLINA Fabrizio, PUGLIESE Enrico, ROSATI Domenico.

Per aggiungere anche il proprio nome inviare fax o e-mail a
Associazione “nessun luogo è lontano”
Fax 0670476986
E-mail: associazione@nessunluogoelontano.it
Sito web: www.nessunluogoelontano.it

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.