Welfare
Il vento contro: la storia di Daniele Cassioli
Romano di Garbatella, classe 1986, non vedente dalla nascita, Campione paralimpico di sci nautico con tre record del Mondo, fisioterapista laureato con lode, leader di una sua onlus che stimola i bambini non vedenti ha raccontato la propria vita con un libro. «Nella vita è essenziale il contatto con la felicità. Perché a volte ci dimentichiamo cosa sia, al di là di quello che ci può capitare»
Romano di Garbatella, non vedente dalla nascita, Campione paralimpico di sci nautico, classe 1986, con tre record del Mondo, fisioterapista laureato con lode, leader di una sua onlus che stimola i bambini non vedenti: è Daniele Cassioli, che ha raccontato la sua storia nel libro “Il vento contro” (De Agostini, 2018), presentato al Centro regionale Sant’Alessio di Roma. Un luogo del cuore, come lo definisce lui. «La tappa fissa nelle sue trasferte romane da quando con la famiglia si è trasferito a Gallarate, in Lombardia», come ricorda Antonio Organtini, Direttore Generale del Centro Regionale Sant’Alessio.
Per l’imbattuto campione di sci nautico paralimpico, il vento che ti soffia addosso è la sfida che bisogna raccogliere ogni giorno, nella disciplina sportiva come nella vita. Una storia normale di un ragazzo come tutti gli altri, che deve crescere e imparare ad accettarsi per quello che è, ad aprirsi e a farsi volere bene, a superare i momenti difficili e ad apprezzare la meraviglia di ogni giorno. E magari anche a scoprire che quel “vento contro” è proprio la condizione idele che ti fa venir voglia di volare.
Vitalità, slancio, curiosità sono gli ingredienti della vita di Daniele: un racconto autobiografico che parla di sport, di sfide, di vittorie e di sconfitte, ma anche di amicizie, di studio, di amore e di musica. Un racconto normale, se vogliamo, se non fosse per quella paura che in ogni riga viene fuori prepotente. La paura di chi non vede. L’insicurezza. La fragilità. La diversità attraverso l’occhio funzionante degli altri.
«Secondo me», ha detto Daniele Cassioli durante la presentazione del libro, «nella vita è essenziale il contatto con la felicità. A volte ci dimentichiamo cosa sia, al di là di quello che ci può capitare. Il libro ha questo scopo: la felicità è sempre lì. Siamo noi spesso ad allontanarci da lei. Nel mio racconto c'è tanta ironia, ma imparare a volere bene a quello che non ci piace aiuta a non abbandonare il piacere vero di fare le cose».
«Questo libro», ha aggiunto Padre Giovanni La Manna, Rettore dell’Istituto Massimo di Roma, «è un regalo, che peraltro ho condiviso con i ragazzi in classe. Ho chiesto loro cosa poteva avermi colpito. Non il fatto che fosse una persona con disabilità, non il fatto che fosse un Campione, ma il fatto che uscisse fuori in ogni pagina la forza che c'è in ognuno di noi. Qualcosa di non scontato e che ha bisogno ogni giorno di consapevolezza. Daniele è testimone di questo. Abbiamo bsiogno di più testimoni e di meno parole».
«A unire il mondo paralimpico», ha poi concluso Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, «è la passione. Lo sport. Lo sport ci aiuta a confrontarci con noi stessi, con i nostri limiti, ma anche con le abilità che abbiamo ancora. Daniele è testimone del mondo paralimpico, che è legato da una sofferenza comune di fondo ma che ha anche una grande responsabilità, ovvero stimolare gli altri a scoprire se stessi e aiutarli a fare lo stesso. È una storia che si passa, come un testimone in una gara. Da una persona ad un'altra. Un messaggio positivo. Il messaggio paralimpico: contagiare gli altri, cambiare nella società la percezione che si ha delle persone con disabilità, dare opportunità».
«A volte non dormo la notte», ha poi concluso Cassioli che è al suo primo libro, «pensando a quanto è piccolo il passo tra lo stare bene e lo stare male. Il mio impegnarmi con bambini non vedenti va in questo senso, così tutte le mie attività: prendere per mano qualcuno e accompagnarlo nel campo. Nella vita».
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