Non profit
Così il risparmio. È indirizzato al bene.
Gli investimenti socialmente responsabili hanno ormai un patrimonio di 10 mila miliardi e ottime performance. Questa pagina, ogni settimana per conoscerli.
Oggetto di un vero e proprio boom, incontrano un consenso sempre più vasto tra i risparmiatori(grazie anche ai lusinghieri rendimenti che assicurano) e stanno ponendo all’attenzione della pubblica opinione e del mondo produttivo il tema dell’etica nell’economia e nella finanza. Sono i cosiddetti fondi etici, quei fondi comuni di investimento, cioè, che indirizzano i loro impieghi verso azioni e obbligazioni di aziende socialmente responsabili e che, in alcuni casi, destinano anche percentuali delle commissioni di gestione a sostegno di iniziative solidaristiche.
Presenti da tempo soprattutto sui mercati finanziari inglesi e statunitensi, dove persino indici di borsa ad hoc ne monitorano le performance (è il caso, per esempio, dell’indice Domini o del Dow Jones Sustainability index), anche in Italia negli ultimi anni i fondi etici sono andati rapidamente affermandosi. Sino a raggiungere la somma complessiva di patrimonio gestito di quasi 10 mila miliardi. Si tratta quindi di un un fenomeno in crescita che dimostra come nel nostro Paese ci siano ampi spazi di affermazione per una finanza eticamente corretta. Per questo “Vita” ha deciso di inaugurare questa pagina, dedicata a questo tipo di finanza, dove ogni settimana presenteremo un prodotto “tipico”, offriremo ai lettori i consigli dell’esperto per un buon investimento nel settore e monitoreremo settimana dopo settimana (unico magazine in Italia a farlo) le performance di tutti i fondi etici italiani. Che sono nove e che vedono giocare un ruolo da protagonista al sistema etico del Sanpaolo-Imi: tre fondi, due obbligazionari e uno azionario, per un ammontare di patrimonio gestito di quasi 5 mila miliardi di lire. Sanpaolo-Imi, poi, si avvale della consulenza della Kinder Lydenberg Domini, la più importante (e temuta) società di certificazione etica del mondo, e ha costituito al suo interno un comitato etico di valutazione degli investimenti presieduto dal Cardinal Tonini.
Seguono, per entità di risorse amministrate, Ras Cedola (2000 miliardi di patrimonio gestito) che offre l’opportunità ai sottoscrittori di destinare tutti o parte dei ricavi cedolari a organizzazioni non profit ed Euromobiliare green equity fund che investe in aziende che operano nei settori della tutela ambientale e del patrimonio artistico.
Sempre sul fronte dei beni culturali è attivo anche Fondicrì Roma Caput mundi, collegato all’omonima associazione, mentre spaziano in più settori di pubblica utilità Azimut solidity, Gestnord ambiente e Nordfondo etico.
(Francesco Maggio)
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