Mondo

Disuguaglianza digitale: il mondo è sempre meno connesso

Una ricerca pubblicata oggi dall'Alliance for Affordable Internet (A4AI) mostra che oltre 2,3 miliardi di persone nel mondo vivono completamente offline. L'accesso universale alla rete, reso troppo costoso, non è più un sogno, è un'utopia. Con inevitabili conseguenze socio-economiche sulla crescita e lo sviluppo, in particolare in Africa

di Marco Dotti

Una nuova ricerca pubblicata oggi dall'Alliance for Affordable Internet (A4AI) rivela che oltre 2,3 miliardi di persone vivono in paesi in cui anche solo 1 GB di dati mobili non è disponibile a prezzi accessibili.

Il tema dell'accesso e della digital equality sta diventando allarmante, in un'economia sempre più interconnessa, ma sempre più generativa di disuguaglianze. Analogiche e digitali. Disconnessione e sottosviluppo non solo vanno di pari passo, ma la prima incrementa il secondo.

Lo dimostra il Rapporto 2018 dell'Alliance for Affordable Internet (A4AI), reso pubblicoin queste ore. Lo studio rimarca come l'alto costo di connessione stia tenendo offline miliardi di cittadini, rendendo l'uso universale della rete più che un sogno, mera utopia.

Nello studio,, che potete scaricare nel pdf in inglese in calce all'articolo, si fotografa una situazione in cui oltre il 60% delle nazioni dispone sì di Internet, ma a prezzi inaccessibili: dei 61 paesi studiati, solo 24 dispongono di internet a prezzi accessibili, in cui 1 GB di dati mobili costa meno del 2% del reddito medio.

Si assiste inoltre a un rallentamento negli accessi: le Nazioni Unite avevano stimato che, entro il 2017, il 50% della popolazione mondiale sarebbe stata connessa. Previsione smentita, poiché la metà della popolazione globale non avrà accesso a internet nemmeno nei prossimi due anni. E le cose potrebbero anche peggiorare. Anzi, stando così le politiche di rete peggioreranno.


Commentando il Rapporto, il direttore esecutivo di A4AI, Sonia Jorge, ha dichiarato: «siamo profondamente preoccupati di vedere che i progressi delle politiche per l'accesso ristagnano. La mancata definizione delle priorità per le riforme sulla banda larga ha lasciato miliardi di persone offline e contribuisce a rallentare significativamente il tasso di persone che non hanno accesso alla rete. Ogni istante in cui questi miliardi di persone non possono connettersi e partecipare allo sviluppo digitale è un'opportunità persa per la crescita economica, sociale e politica. I politici, il settore privato e la società civile devono unirsi per intraprendere azioni immediate. Devono sviluppare e attuare le politiche necessarie per connettere tutti e accelerare la crescita di Internet».

La ricerca evidenzia infine la fragilità delle infrastrutture, soprattutto nelle isole e nei Paesi africani.

Omobola Johnson, presidente onorario dell'A4AI ed ex ministro delle comunicazioni della Nigeria, ha infine osservato che «un'infrastruttura buona e stabile è, letteralmente, la spina dorsale dell'accesso. Eppure molte delle politiche in atto mirano a per rendere la costruzione e la manutenzione dell'infrastruttura internet più difficile e costosa di quanto dovrebbe essere. Serve al contrario uno sviluppo intelligente e coordinato delle infrastrutture, per garantire una connettività di alta qualità e conveniente tutti, indipendentemente dal fatto che si trovino in città, in un villaggio rurale o in una remota comunità insulare».

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