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Se sbendate la dea, starà con i volontari
Con 300 miliardi lanno prelevati dai proventi delle lotterie, sono decollati 206 progetti di recupero del patrimonio artistico.
S arà pure un vizio che non di rado mette nei guai e rovina le famiglie, ma in Italia quello del gioco, in particolare del lotto, superenalotto e lotterie affini, ce l?hanno ormai quasi tutti. A giudicare almeno dall?entità delle scommesse effettuate,che nei soli primi sei mesi di quest?anno hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 30 mila miliardi di lire circa, ripartiti prevalentemente tra lotto (58%) superenalotto (17%), scommesse ippiche (8%), lotterie nazionali e istantanee varie (5%). Un vero e proprio fiume in piena di denaro al quale, per evitare straripi coinvolgendo rovinosamente troppe persone, si sta già provvedendo in alcuni casi a porre argini. È il caso del jackpot da 6 e 5+1 del superenalotto che dal 29 settembre scorso, se superano rispettivamente il tetto di 50 e 25 miliardi, possono aumentare di volta in volta solo del 4% e non più del 20%, con il restante 16% che va a incrementare i premi minori.
Per questo, quando tre anni fa la legge 662/96, la Finanziaria più bizzarra e parolaia della storia repubblicana (3 soli articoli, ciascuno però composto da non meno di 200 commi per un totale di 23.510 vocaboli) stabilì al comma 83 dell?art.3 che nel triennio successivo sarebbero stati stanziati 900 miliardi «per il recupero e la conservazione dei beni culturali, archeologici, storici, artistici, archivistici e librari», il governo non ebbe dubbi su come racimolare la suddetta somma: raddoppiando le estrazioni settimanali del lotto, rivelandosi così doppiamente lungimirante. Infatti, non solo grazie all?estrazione del mercoledì oggi 206 progetti di recupero del patrimonio artistico italiano (pari a circa il 70% di quello mondiale) sono in fase di realizzazione e finalmente quello che molti chiamano il nostro petrolio comincia ad essere ?estratto? copiosamente. Ma anche le casse dell?erario che mediamente incamerano il 30-35% del monte scommesse, in conseguenza dell?effetto traino esercitato dal lotto sugli altri giochi, sono quantomai piene zeppe. Basti pensare al solo superenalotto che dal 1998 a oggi ha garantito al fisco entrate per quasi 5 mila miliardi (4.708) e al fatto che i trend futuri sono dati tutti in crescita.
Perché allora non fare il bis e celebrare un secondo matrimonio stavolta però tra gioco e solidarietà? L?idea è venuta per prima all?onorevole Domenico Lucà dei Cristiano sociali che riassume così la sua proposta di legge (n. 5831) presentata alla Camera dei deputati il 18 marzo scorso: «Propongo di prelevare dagli utili erariali derivanti da tutte le lotterie e i concorsi a pronostici 150 miliardi da destinare a favore del ministero del Lavoro e della previdenza sociale, per il finanziamento di progetti promossi dai comuni nel campo delle politiche di sostegno all?occupazione giovanile, in particolare nelle aree con un alto tasso di disoccupazione. Inoltre» aggiunge Lucà, «sempre una quota dei 150 miliardi sarebbe opportuno che fosse prelevata dagli utili erariali del Superenalotto a favore del ministero della Solidarietà sociale per il finanziamento di progetti nel campo delle politiche per la famiglia, per l?infanzia e per le persone anziane. Infine» conclude l?esponente dei Cristiano sociali «il 50% delle vincite non riscosse potrebbe essere utilizzato per sostenere progetti di utilità sociale, promossi dai comuni e realizzati dalle organizzazioni non profit locali». Anche Donata Monti, segretaria nazionale dell?associazione dei consumatori Adiconsum conviene con una simile ipotesi e propone di destinare questo 50% alle fondazioni e associazioni antiusura affinché mettano in piedi corsi di formazione e di educazione al gioco, «visto che purtroppo la cronaca è piena di giocatori che per far fronte ai debiti contratti finiscono nelle mani degli usurai».
A caldeggiare poi con forza il matrimonio tra gioco e solidarietà giungono le recenti parole pronunciate dalla stessa ministra per la Solidarietà sociale Livia Turco in occasione del convegno ?Povertà a Roma alla vigilia del Giubileo?: «Chiederò al ministro Visco (nella foto) di intervenire in soccorso della povertà estrema, utilizzando le risorse provenienti dalle lotterie che secondo la legge sul federalismo fiscale vanno usate per finalità sociali». Insomma, davvero una bella idea. Praticabile, collaudata ed efficace. Perciò caro ministro delle Finanze Visco, se non quei rompiscatole di ?Vita?, ascolti almeno i suoi colleghi di lavoro.
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