Famiglia

Uno sguardo diverso sul mondo

I temi dell’apprendimento, della dislessia e del bullismo spiegati ai bambini attraverso la danza nello spettacolo dell’artista vicentina Valentina Dal Mas presentato oggi a Trento all’Y Generation Festival

di Marina Moioli

È andato in scena questa mattina con grande successo al Teatro Sociale di Trento nell’ambito di Y Generation Festival, primo e unico festival in Italia dedicato alla danza per le nuove generazioni in programma fino al 20 ottobre. Ma lo spettacolo “Da dove guardi il mondo?” della giovane artista Valentina Dal Mas girerà presto in tournée tutta Italia, dopo aver vinto il Premio Scenario Infanzia 2017 perché affronta in modo coinvolgente e delicato il tema dell’apprendimento e della diversità di ogni bambino nei modi e tempi di crescita e della relazione tra il mondo degli adulti e quello dei più piccoli, che devono sempre essere rispettati nella loro unicità.

Vicentina di Valdagno, 30 anni, Valentina Dal Mas è danzatrice e attrice. Si è formata a Parigi e in Italia con Dominique Uber, Carolyn Carlson e altri grandi nomi. Attualmente lavora con la Compagnia Abbondanza/Bertoni e con La Piccionaia Centro di Produzione teatrale. Dal 2016 ha iniziato un suo percorso coreografico indipendente e propone laboratori di Educazione al movimento nelle scuole pubbliche, nelle strutture sociali che si occupano di anziani, persone con disabilità e bambini assistiti dai servizi socio-sanitari integrando la sua ricerca artistica la pratica del Metodo Feldenkrais.

«La prima ispirazione mi è venuta leggendo il libro “Punto, linea, superficie” di Vasilij Kandinsky. Il pittore franco-russo definisce il suo metodo compositivo nella creazione di un’opera d’arte come un insieme di punti, rette, curve ai quali viene assegnato un posto sulla superficie. A me è venuto in mente di applicare tutto questo al movimento», rivela Valentina. E continua: «Un’altra fonte di ispirazione importante mi è venuta dalla conoscenza del lavoro di Anat Baniel, un’insegnante americana del Metodo Feldenkrais che si occupa della riabilitazione psico-fisica di bambini con disfunzioni cognitive e motorie alla nascita ma anche di quelli con problematiche del linguaggio e dell’apprendimento. Con il suo metodo lei parte da un test: disegnare sul corpo del bambino un punto, poi una retta ed infine una curva. Dato che l’alfabeto è un insieme di punti, rette e curve, se il bambino non è in grado di riconoscere sul proprio corpo tali forme non potrà trasferire al di fuori di sé, su un foglio, quei segni. Partendo da qui ho elaborato il mio progetto ed è nato questo spettacolo».


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Da dove guardi il mondo?” è la storia di una bambina di 9 anni dislessica, Danya, che non ha ancora imparato a scrivere. Lungo la strada che porta alla scrittura si ferma, perde dei pezzi o forse le mancano; o forse quelli che ha non sono giusti per lei. Lei però incontra quattro amici, ognuno portatore di qualità fisiche, caratteriali e comportamentali che li rendono diversi e unici di fronte ai suoi occhi curiosi: il primo è fermo e preciso, il secondo rigoroso e determinato, il terzo ha fantasia e desiderio di scoperta, il quarto volontà di raccogliere e unire. Danya impara a conoscerli, si diverte a provare ad essere come loro, conservando di ognuno un pezzo che la aiuterà a riprendere il cammino per giungere al suo “punto di allegria”.

In scena Valentina Dal Mas interpreta tutti i personaggi e firma anche progetto, testo e coreografia. Il suo spettacolo, che ha una durata di 50 minuti, è pensato per i bambini dagli 8 ai 13 anni, della scuola primaria e secondaria di primo grado. L’idea è che il bambino-spettatore, attraverso la visione dello spettacolo, è chiamato a specchiare se stesso e gli altri nella storia e nei suoi personaggi. E a chiedersi: “In chi o che cosa mi rivedo? Ci sono delle situazioni narrate con il corpo e la parola che assomigliano a quelle che io vivo tutti i giorni?”. Da qui l’obiettivo d’innescare nuovi pensieri e punti di vista che i bambini possano mettere in pratica nella loro quotidianità.

La giuria del Premio Scenario Infanzia ha scritto che «Lo spettacolo colpisce per la coerenza dei linguaggi messi in opera, e per il rigore con cui il corpo-voce dell’artista è capace di mostrare, senza retoriche e ideologie, il percorso di crescita di una bambina “diversa”. Attraverso una danza spezzata che diviene parola interpretata, leggera e fluida, per poi tornare al movimento senza soluzione di continuità, Valentina Dal Mas riesce a parlarci non solo della singola bambina quanto della condizione di “minorità” che accompagna ogni infanzia nel confronto con il mondo adulto delle regole e della norma, suggerendo ad ognuno che è sempre possibile cercare e trovare un “punto di allegria”». Obiettivo pienamente raggiunto.

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