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M.O. Caruso, io resto a Ramallah

Il leader della rete napoletana dei no global Francesco Caruso non intende muoversi da Ramallah insieme ad una trentina di appartenenti alla sua organizzazione

di Redazione

Il leader della rete napoletana dei no global Francesco Caruso non intende muoversi da Ramallah insieme ad una trentina di appartenenti alla sua organizzazione, mentre altri pacifisti dovrebbero raggiungere in serata Gerusalemme per far ritorno in Italia. La rete no global fa sapere inoltre che, la carovana di auto blindate dei consolati dei Paesi dell’Unione Europea che, nella tarda mattinata si era mossa per raggiungere il check point di Kalandia e quindi Gerulsalemme, è stata bloccata. A bordo delle auto blindate c’era una parte degli attivisti europei presenti a Ramallah, tra cui Pietro Rinaldi di Officina 99 ed i 99 Posse. I pacifisti, dal momento che non viene concesso l’accesso diplomatico, dovrebbero percorrere un’ora di cammino a piedi per raggiungere il check point, tra cecchini e carri armati, con una bandiera bianca, le mani alzate e il passaporto alla mano. Nel primo pomeriggio le autorità israeliane hanno concesso 4 ore di tempo per lasciare Ramallah. Francesco Caruso, che stamane ha denunciato in una dichiarazione di non aver potuto aiutare una donna moribonda colpita da un cecchino mentre usciva dal proprio rifugio, perché quando ha tentato di raggiungerla insieme ad altre persone, hanno cominciato a sparare con una mitragliatrice, ha fatto sapere che intende rimanere all’ospedale di Ramallah per continuare a distribuire viveri e medicinali ai feriti ed alle famiglie palestinesi, da sei giorni costrette a rimanere nelle proprie case.


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