Welfare

Gi group, nuovo impegno per il lavoro sostenibile

Presentando i risultati economici del 2022, l’azienda ha annunciato il rilancio delle attività della Fondazione dedicata a progetti di inclusione sociale. Colli Lanzi: «Vogliamo rendere l’ecosistema delle risorse umane più efficace ed efficiente, promuovendo una cultura del lavoro capace di soddisfare gli interessi delle imprese, delle persone e della società. Questo per noi significa essere benefit»

di Nicola Varcasia

Potrebbe sembrare semplice operare in un settore economico in cui alle aziende mancano centoventimila nuovi addetti. Non lo è se consideriamo che in quel campo specifico, ad esempio l’information technology, le università italiane sfornano soltanto cinquecento laureati all’anno. Colmare il gap diventa allora piuttosto complicato. Anzi, quella di trovare i “profili” giusti per le aziende in cerca di nuove persone è la sfida più importante per il mercato del lavoro italiano e in generale per i Paesi cosiddetti più sviluppati. La sfida è aperta anche per aziende del calibro di Gi group holding, importante player di servizi e consulenza in ambito di gestione delle risorse umane (oltre ottomila persone impiegate nel mondo) che, presentando i risultati del 2022, ha mostrato numeri importanti, con una crescita di fatturato a doppia cifra (3,6 miliardi di fatturato pari a un +12,3% rispetto al 2021) assieme agli sviluppi strategici di sostenibilità per il Gruppo.

Proprio da questi ultimi vogliamo partire, guardando alla trasformazione che la capofila italiana della holding, Gi group Italia, ha impresso al suo status diventando società benefit nel 2021. Stefano Colli Lanzi, ceo e founder di Gi group holding, ha inquadrato questa scelta in modo molto pragmatico: «Ci siamo sempre considerati una società benefit. Con questo passaggio, abbiamo trovato la forma istituzionale per esprimere ciò che abbiamo sempre inteso essere come azienda». La strategia di crescita del Gruppo, ha precisato Colli Lanzi, punta a far evolvere il mercato del lavoro «creando valore sostenibile, sociale ed economico e tale approccio è tangibile nell’impegno costante volto a rendere l’ecosistema Hr (human resources) più efficace ed efficiente, promuovendo una cultura del lavoro capace di soddisfare gli interessi delle imprese, delle persone e della società». Proprio in tema di cultura del lavoro, di recente Gi group ha riattivato la sua fondazione, diventata Fondazione per il lavoro sostenibile, con l’obiettivo di individuare, insieme a tutti i portatori di interesse, progetti concreti e replicabili in questo campo.

Proprio lo scorso febbraio 2023, Gi group holding ha celebrato i venticinque anni di attività segnati da una costante crescita che ha consentito al Gruppo di posizionarsi al quindicesimo posto a livello mondiale e all’ottavo a livello europeo tra le società del settore. Gi group holding opera in 34 paesi tra Europa, America e Asia, con oltre seicentocinquanta filiali e più di ventimila aziende clienti. L’esercizio 2022 ha confermato l’importante crescita a doppia cifra rispetto al 2021: i ricavi si attestano a 3,6 miliardi di euro, +12,3% rispetto all’anno precedente, con una performance positiva in tutte le region estere, in particolare Europa orientale (+51%); America latina e Sud Europa (+41%); Asia, Svizzera, e Paesi baltici (+28%); Europa centrale (+9%) e Italia (+7%). Anche rispetto alle linee di business si evidenziano delle performance molto positive. Il Temporary & Permanent Staffing, che rappresenta il principale motore della crescita dei ricavi insieme con le cosiddette Fte (Full time equivalent) cresce del 12% rispetto al 2021, seguito da Business processes otsourcing (+29%), Middle & senior managerSearch & selection (+26%) e Learning & development (+29%). Cresce anche la redditività con un gross profit di 508 milioni di euro, +20% rispetto al 2021, Ebitda pari a 139 milioni di euro, 21,1% rispetto al 2021, e un utile netto di 54 milioni di euro, +33,4% rispetto all’esercizio precedente. Nel 2022 è proseguita anche la strategia delle acquisizioni, da sempre una delle leve fondamentali di crescita del Gruppo, che con l'acquisizione di The bridge social perfezionata nel gennaio 2023, ha permesso al Gruppo di concludere la sua cinquantesima operazione M&a (merger and acquisition).

Foto in apertura di aymane jdidi da Pixabay


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