Formazione

Casalfiumanese, il coraggio di restare

Classe 1993, Beatrice Poli nel 2014 è assessora e nel 2019 sindaca di un piccolo comune di circa 3.400 abitanti esteso su 84 km quadrati. Siamo a Casalfiumanese, provincia di Bologna, che dal 2001 vede crescere i suoi abitanti di circa 400 unità. Scuole, associazionismo, diversità territoriale, l'alluvione. Dialogo con la sindaca più giovane dell'Emilia Romagna

di Gabriella Debora Giorgione

Prima puntata di luglio, oggi impariamo che l'impegno attivo per la propria comunità è possibile già a 18 anni. Siamo in Emilia-Romagna, è da poco rientrata l'alluvione. Conosciamo un territorio comunale, più che un piccolo Comune.

È la seconda volta che incontriamo una sindaca oggetto di attacchi volgari per come veste o semplicemente per la giovane età. Nel 2023 ancora accade. Ma non è per questo che siamo a Casalfiumanese, in provincia di Bologna.
Lo sguardo di Piccoli comuni, grandi Sindaci non poteva non guardare all'Emilia Romagna post alluvione. E come spesso accade in questo viaggio, si cerca un piccolo comune ma si incontra un intero territorio. Casalfiumanese infatti si allunga in "alto" e "basso" Casale, si estende lungo una teoria di frazioni, una delle quali lambisce la Toscana. L'alluvione lo sfiora, ma i versanti sono instabili a causa di continui smottamenti. Conosciamo Beatrice Poli nel suo ufficio di sindaca, il tempo come sempre è scarso, ma lei veloce e molto puntuale nelle risposte. C'è tanto amore per la sua comunità, nelle sue parole e nei suoi occhi, ma anche una forte determinazione a non accettare stereotipi e addomesticamenti culturali.

Casalfiumanese ha avuto molti danni dall'alluvione?
Per pochissime ore ci siamo allagati, ma niente di grave. Però combattiamo con molte frane, abbiamo un team di geologi che stanno analizzando perché interi versanti si siano mossi, proprio traslati.

Ma se anche io la chiamo “sindaca baby” si arrabbia anche con me?
(ride) Eh…diciamo di no, dai, ma all’epoca mi sono arrabbiata tanto.

C’è ancora il naso arricciato sul governo al femminile, vero?
Se una fa l'assessora, ok. Se una fa l'assessora alla cultura, perfetto. Se una fa l’ingegnere "insomma", l’assessora ai lavori pubblici "insomma"…Ci sono deleghe che “vanno bene” per le donne, altre invece no. Tutto quello che si considera “più alto di struttura” non è ritenuto "idoneo" per una donna.

E siamo al Nord…
Profondo Nord, nella regione forse più all’avanguardia. Probabilmente c'è un “non detto” culturale che un po' rimane ancora nella nostra educazione.

Lei ha iniziato l’esperienza in politica a 18 anni, giusto?
Sì, nel 2014 come assessora alla cultura, ero appena diplomata. Fino al 2019 sono stati cinque anni molto intensi che mi hanno confermata nella passione per la politica e nell’impegno per la mia comunità. Il mandato di sindaca ci ha messi a dura prova, tra covid, guerra e alluvione, però nasce proprio dal desiderio di metterci a diretta disposizione di una comunità che ha circa 3.400 abitanti e dove c'è la bellezza di conoscersi tutti, dove l'idea è proprio quella di provare a crescere insieme. Era un’esperienza che volevo fare senza risparmiarmi. Oggi sono sindaca di Casalfiumanese e impiegata ai Servizi sociali nel comune di Castenaso vicino a Bologna, ma sto anche finendo gli studi in Scienze della formazione.

Casalfiumanese ha un territorio vasto, vedo…
Esatto, io dico sempre che spiegare Casalfiumanese è molto complicato per la sua estensione territoriale, la sua forma assomiglia a quella di una mano guardata sulla cartina, ha delle frazioni che sono molto distanti tra di loro e si estendono dalla vallata del Sillaro alla vallata del Santerno a quella del Sellustra: San Martino in Pedriolo, Valsellustra, Sassoleone, Carseggio. Casalfiumanese, a sua volta, è diviso in “alto” e “basso”: il paese delle volpi e il paese dei ranocchi, come si dice qui. Anche da amministrare è un comune “dinamico”, perché ci sono frazioni ad esempio che sono più vicine alla Toscana e quindi ne assorbono le tradizioni, le frazioni più vicine a Castel San Pietro e Bologna sono parte di quella cultura e quindi hanno altre abitudini e poi ci sono quelle della vallata che hanno un'altra storia propria. Insomma, dinamiche diverse che neanche si assomigliano, per certi versi. Questo è certamente molto stimolante anche se da un punto di vista puramente amministrativo è un po' complicato. Lo sache qui vantiamo anche un campione del mondo di motocross, Andrea Bartolini? Nei nostri progetti c’è la conversione della ex pista da motocross in una da ciclocross.

In un territorio così composito come gestisce le scuole e i servizi?
Casalfiumanese ha tante scuole. Sassoleone vanta un servizio sperimentale 0-6 anni nato nel 1992, vengono a studiarlo da tutto il mondo. Ora sono 13 bambini, è una scuola molto inserita nella comunità. Sempre nello stesso plesso, abbiamo le elementari con 11 bambini inseriti in una delle poche pluriclasse che esistono, che sta dando ottimi risultati e che difendiamo perché la viviamo come valore aggiunto: se sei un po' più indietro o se sei un po’ più avanti hai comunque la classe prima o dopo da ascoltare. Poi noi siamo fortunati perché abbiamo la stessa maestra da tanti anni, è una scuola un po’ più lenta, si guarda davvero chi c’è. C’è una scuola materna a San Martino che è in un parco verde enorme. A Casalfiumanese, infine, abbiamo due scuole materne, una scuola elementare, una scuola media. Con i fondi del Pnrr, circa 2milioni e mezzo, stiamo costruendo un polo per bambini 0-6 anni con tre classi di materna e il nido. Le superiori sono a Castel Sanpietro e Imola.

Come andiamo con i numeri dello spopolamento?
Dopo il covid abbiamo avuto un ritorno di abitanti. Ma c’è da dire che oggi non si trovano case in affitto. Peraltro, andiamo verso l’approvazione del Piano urbanistico generale-Pug, quindi blocchiamo il consumo di suolo. I numeri delle nascite però sono ancora buoni e ci consentono di “tenere”. Una cosa importante: in maniera quasi inaspettata, e direi tutto per “mano femminile”, c’è stata l'apertura di tanti negozi insieme, due parrucchiere, un’estetista, un emporio. Abbiamo anche aziende grandi che funzionano ancora molto bene. Il merito è tendenzialmente del coraggio di restare qui e dire “investo a casa mia”.

Quindi non c’è desiderio forte di andarsene…
Sì, c'è anche un desiderio da parte di almeno 30 persone che in realtà sono andate via tempo fa per una serie di motivi e che adesso vorrebbero tornare abitare qui, ma noi in questo momento non riusciamo ad accoglierli perché mancano le case.

Associazioni e cooperative, sindaca?
Abbiamo la Consulta delle associazioni: sono circa 15 e abbiamo tre pro-loco, le polisportive non le ricordo tutte. Vanno tutte molto d‘accordo, c'è proprio un bel clima. Attualmente la collaborazione tra Comune e terzo settore hanno una collaborazione “di fatto”. Siamo uno dei pochi comuni che ha ancora un’Opera pia perché tanti anni fa decidemmo di tenerla in house, quindi abbiamo un piccolo tesoretto di terreni ed immobili che stiamo in questo momento alienando e con i proventi di quella alienazione ci piacerebbe realizzare un centro per persone con disabilità, ci piace l’idea che sia polifunzionale. La presa in carico sociale da noi avviene attraverso la nostra Unione di 10 Comuni, il Nuovo circondario imolese, che agisce attraverso l’Azienda pubblica di servizi alla persona-Asp. Attualmente stiamo affrontando la dinamica di un aumento importante di bambini con disabilità autistica.

Gioco d’azzardo?
Ho la delega dell'Unione alla legalità. Ci sono numeri importanti e stiamo pensando di fare un regolamento a livello di unione così in tutti i Comuni del circondario avremo le medesime regole.

Si ricandiderà?
Mi piace pensare il mandato come una cosa che finisce, come ad un ciclo che ha il suo corso. Magari poi se ne apre un altro, ma un mandato inizia e finisce.

foto copertina: @Silv@nos


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA