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Un’eredità per tutto il mondo: l’esempio di Pablo Picasso
Cinquant'anni fa moriva il padre del Cubismo, lasciando oltre 40mila opere. La figlia Maya avviò subito generose donazioni allo Stato francese, per far sì che l'arte del padre andasse a beneficio di tutta la collettività. Ma non serve essere Picasso: tutti possono lasciare un segno indelebile dei propri valori nel mondo, con un testamento solidale
di Redazione
Cinquant'anni fa, l’8 aprile 1973, a Mougins moriva Pablo Picasso. Il grande artista scomparve all’età di 91 anni, senza scrivere alcun testamento ma lasciando oltre 40mila opere d’arte ancora invendute, riunibili tutte insieme «solo affittando l’intero Empire State Building», come commentò al termine dell’inventario il fratello Claude.
Maya Ruiz-Picasso, morta all’età di 87 anni lo scorso dicembre, si adoperò fin da subito per far sì che le opere del padre fossero un lascito a beneficio di tutta la collettività. La morte di Picasso infatti diede vita a lunghe pratiche per la sistemazione e suddivisione del patrimonio, che negli anni fu oggetto di importanti donazioni. Spiccano i lasciti allo Stato francese, l’ultimo dei quali fu la donazione al museo Picasso di Parigi di sei dipinti, un album di schizzi, una statua e un'opera etnografica. Il “Caso Maya” non è un episodio di generosità isolato. Sono decine gli artisti e le personalità note che, negli anni, hanno deciso di donare i loro beni per cause sociali, culturali o umanitarie. Tuttavia la scelta di lasciare tutti o parte dei propri beni a uno o più enti benefici, impegnati in favore di chi ha più bisogno, non è appannaggio soltanto di filantropi o personalità celebri ma è sempre più diffusa anche tra i comuni cittadini.
«L’anniversario della morte di Picasso ci ricorda quanto sia importante lasciare a chi resta una traccia dei propri valori, quando non ci saremo più. Non dobbiamo però credere che un lascito solidale sia appannaggio solo di persone note o particolarmente abbienti», spiega Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro. «Sicuramente atti di generosità come quelli di Maya Picasso non passano inosservati e sono un dono prezioso per l’intera umanità, sono di esempio per tutti, ma non dimentichiamoci che chiunque ha la possibilità di fare un lascito in favore di una causa benefica. Quello che con il Comitato Testamento Solidale raccontiamo e spieghiamo ormai da 10 anni è proprio questo: basta anche un piccolo gesto per fare una grande differenza nella vita di tante persone e di intere comunità».
Il Comitato Testamento Solidale nacque nel 2013 con lo scopo di diffondere la cultura dei lasciti solidali in Italia e offrire informazioni chiare e autorevoli a quanti decidono di intraprendere la strada della generosità post mortem, per lasciare una duratura traccia di sé e dei propri valori (dal sito è possibile scaricare la Guida ai lasciti solidali). In 10 anni, l’azione del Comitato e delle organizzazioni che lo compongono ha inciso nella consapevolezza e nell’attitudine degli italiani verso il lascito solidale. Da una ricerca condotta lo scorso anno da Walden Lab per il Comitato Testamento Solidale (ne avevamo scritto qui), emerge che, in Italia, sono quasi 800mila le persone over50 che hanno già predisposto un lascito solidale, 1 milione quelli che certamente lo farebbero e quasi 5 milioni quelli che lo considerano una possibilità concreta. In totale, 1 italiano su 4, fra gli over50, dice di aver già fatto un testamento solidale o di essere ben disposto a farlo: si tratta di oltre 6 milioni 800 mila persone in tutto.
«Con il Comitato Testamento Solidale e le organizzazioni che ne fanno parte ci impegniamo per far sì che il lascito per sostenere una causa benefica sia sempre più conosciuto e scelto dagli italiani», spiega Bartoli. «Quest’anno il Comitato compie dieci anni: in questo decennio abbiamo visto la cultura della solidarietà evolversi, in risposta ai profondi mutamenti sociali, economici e culturali del nostro Paese, accentuatisi soprattutto dopo due anni di pandemia e con lo scoppio di una guerra a noi vicina. Il lascito solidale è una realtà sempre più nota e prescelta, ma abbiamo di fronte ancora tanta strada affinché sia uno strumento sempre più diffuso e conosciuto».
Del Comitato Testamento Solidale fanno attualmente parte 26 organizzazioni non profit: Ail, Aism, Fondazione Don Gnocchi, Fondazione Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amref, Associazione Luca Coscioni, Cbm, Coopi – Cooperazione Internazionale, Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, Fondazione Humanitas per la Ricerca, Fondazione Mission Bambini, Fondazione Operation Smile Italia Ets, Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus, Fondazione Progetto Arca, Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Smile House Fondazione onlus, Uici, Università Campus Bio-Medico di Roma, Unicef e Vidas.
In apertura foto di ©Getty Image da Ufficio Stampa Comitato Testamento Solidale
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